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In questo numero - L'IRCOCERVO

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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

GLADIO ROSSA<br />

Il progetto della seconda “Gladio rossa” è documentato dal 7 agosto 1967, quando Luigi Longo si rivolge al Cc del<br />

Pcus chiedendo:<br />

«... di prestare assistenza per quanto riguarda l’insegnamento ad alcuni tecnici del Pci in Urss di tecniche radiofoniche,<br />

di metodi di cospirazione e di sistemi di documentazione speciale ».<br />

La richiesta è accolta il 15 agosto 1967.<br />

Da allora, attraversando tappe terribili, l’invasione di Praga, piazza Fontana, le stragi, le Br, la struttura illegale addestrata<br />

dagli esperti del Kgb cresce, si ramifica e si specializza, specie negli anni del “compromesso storico”, proprio<br />

quando – è un apparente paradosso – il Pci promette di “farsi Stato”. <strong>In</strong> effetti, si fa così “Stato”, che i nostri servizi segreti,<br />

come gattini ciechi, non vedranno mai niente.<br />

Coincidenza singolare è che negli stessi anni polizia, forze armate e magistratura vengano infiltrate da poliziotti democratici,<br />

sottufficiali democratici e da magistrati democratici, dove l’aggettivo “democratico” possiede una valenza semantica<br />

alternativa, significando semplicemente “comunista”.<br />

Sempre in quel periodo, Ugo Pecchioli è in costante contatto con i vertici delle FF.AA e dei nostri servizi segreti.<br />

A parte le trasmissioni radio verso la centrale di Sofia, non si sa come l’esercito illegale del Pci (e del Kgb) abbia operato<br />

e tale mistero rinvia anche ai cosiddetti misteri d’Italia favoriti non da servizi deviati, semmai da servizi distratti.<br />

Il 13 maggio 1981, il sicario Mehmet Ali Agca, spara due colpi di pistola in piazza San Pietro contro Giovanni Paolo II.<br />

Senza attendere rivelazioni e Commissioni parlamentari, l’indimenticabile Irina Alberti dice subito chiaro e tondo che<br />

il mandante è il Kgb di Andropov, col supporto dei servizi bulgari.<br />

Polizia e magistratura – ma sarà un fuoco di paglia -, sono allertate sui mandanti bulgari.<br />

I vertici del Pci entrano in fibrillazione, perché le ricetrasmittenti illegali sono collegate direttamente con Sofia e c’è il<br />

rischio che le indagini sulla “pista bulgara” possano condurre alle Botteghe Oscure.<br />

Per il Pci sarebbe la fine.<br />

Un uomo di Pecchioli, Franco Raparelli, s’affretta a comunicare al Cremlino che alcune postazioni-radio illegali del Pci<br />

più a rischio sono state smantellate. Raparelli, che probabilmente ha motivo di credere che son proprio i sovietici ad<br />

aver armato la mano di Agca, giustifica l’improvvisa dismissione con una botta di fantasia, cioè con operazioni della<br />

polizia italiana contro strutture neofasciste.<br />

<strong>In</strong>somma, il Pci chiude l’avventura gladiatoria non per un qualche ravvedimento liberaldemocratico, ma per il terrore<br />

d’esser mischiato con l’attentato a Wojtyla.<br />

Ecco qui, di seguito, la documentazione sulla “Gladio rossa” 1967-1981:<br />

***<br />

1) Segretissimo – Dossier speciale<br />

Al Cc del Pcus<br />

Oggetto: assistenza speciale al Partito comunista italiano<br />

26 aprile 1974<br />

Il membro dell’Ufficio politico del Partito comunista italiano compagno A. Cossutta, a nome della direzione del Pci<br />

(compagni Luigi Longo ed Enrico Berlinguer) si è rivolto al Cc del Pcus con la richiesta che venga prestata al Pci assistenza<br />

per questioni speciali. Nel corso delle consultazioni di lavoro svolte a Mosca il compagno Cossutta ha specificato<br />

che la direzione del Pci, per agevolare il lavoro del partito nelle condizioni di un forte inasprimento della situazione<br />

politica del paese, chiede di aiutare il Pci nell’addestramento di istruttori e di esperti di collegamenti radio, di cifrari,<br />

di tecniche di partito e di tecniche di travestimento e camouflage, nonché nell’elaborazione dei programmi dei<br />

collegamenti radio, dei documenti in cifra e nella preparazioni di documenti italiani e stranieri per l’uso esterno e interno.<br />

<strong>In</strong> conformità alle delibere del Cc del Pcus (nullaosta del 16 giugno 1970, delibere formali sg.60/53 vot. Del 20 ottobre<br />

1972 e V. 91/3 del 17 maggio 1973). Negli ultimi anni tre persone [del Pci, ndr] hanno seguito in Unione Sovietica<br />

un corso di collegamenti radio e di cifrari, mentre tre radiotrasmettitori e i cifrari sono stati consegnati ai compagni<br />

italiani nel 1973.<br />

Riterremmo opportuno accettare la richiesta della direzione del Pci e accogliere in Unione Sovietica, nel 1974, 19 comunisti<br />

italiani per un corso di preparazione speciale, di cui 6 persone per un corso sui collegamenti radio segreti, sull’utilizzo<br />

delle emittenti BR-3u e sull’uso dei cifrari (durata massima 3 mesi), 2 istruttori per la preparazione di radiotelegrafisti<br />

e di cifratori (durata massima 3 mesi), 9 persone per studiare le tecniche di partito (durata massima 2 mesi)<br />

e 2 persone per studiare le tecniche di travestimento e camouflage (durata massima 2 settimane); si dovrebbe inoltre<br />

autorizzare l’arrivo a Mosca di un esperto del Pci, per le consultazioni sull’avvio di tipi speciali di radiotrasmissione in<br />

ambienti chiusi.<br />

Sarebbe opportuno studiare programmi di telecomunicazione, e documenti in cifra per le trasmissioni radiofoniche unilaterali<br />

dei telegrammi cifrati circolari 13-16, destinate ai centri regionali del Pci, confezionare messaggi in cifra da recifrare<br />

nella rete dei collegamenti radio bilaterali, nonché preparare 500 documenti italiani in bianco tra passaporti per<br />

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