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In questo numero - L'IRCOCERVO

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<strong>In</strong> una sua relazione tecnica il prof.<br />

Pontarollo, docente del politecnico di<br />

Milano, afferma che l’innovazione tecnologica<br />

vincente che irrompe nei cicli<br />

di sviluppo tradizionali, segue un suo<br />

percorso e si afferma in modo autonomo<br />

rispetto ai percorsi che si determinano<br />

sulla base degli interessi e dei<br />

comportamenti delle imprese e degli<br />

operatori. Il nostro paese ha bisogno<br />

di cambiare modelli di comportamento<br />

e di agire in modo nuovo con nuove<br />

idee. Questa è la via per essere “trend<br />

setter” e non follower quando è necessario<br />

accelerare per recuperare le distanze<br />

accumulate.<br />

Dopo due anni di inutili test della tecnologia<br />

e di difficili negoziazioni tra Ministero<br />

delle Comunicazioni e Ministero<br />

della Difesa, finalmente l’accordo è<br />

stato raggiunto per liberare le frequenze<br />

di lavoro della tecnologia WiMax.<br />

Ora è necessario definire le regole di<br />

utilizzo ed affrontare il tema dei costi<br />

delle licenze che, mi auguro, non siano<br />

quelli delle frequenze rilasciate per<br />

l’UMTS, la rete cellulare di terza generazione.<br />

È evidente che <strong>questo</strong> richiederà la definizione<br />

di un quadro normativo e di regole<br />

per lo sviluppo reale della concorrenza<br />

che si attendono da diverso tempo.<br />

Queste regole dovranno, a nostro<br />

giudizio, tenere anche conto delle attese<br />

di qualità e disponibilità del servizio<br />

che l’utente si aspetta dal fornitore.<br />

Come evidenziato in precedenza, gli<br />

investimenti per trasformare la rete sono<br />

rilevanti. Se non c’è una domanda<br />

adeguata, l’offerta tarda ad arrivare e,<br />

dal momento che l’impresa deve orientarsi<br />

al profitto, è evidente che le prio-<br />

l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

76<br />

rità di investimento si rivolgono a quelle<br />

aree dove il ritorno calcolato dell’investimento<br />

da fare è maggiore.<br />

Alcuni anni or sono, negli Usa, l’amministrazione<br />

Clinton ha applicato una ricetta,<br />

ovvero una finanziaria, che ha<br />

permesso di realizzare il boom economico<br />

piu’ lungo della storia ed è la<br />

stessa ricetta che il Ministro del tesoro<br />

di Clinton (Rubin), sta rilanciando ora<br />

nel congresso dei democratici:<br />

• aumento delle tasse,<br />

• taglio alla spesa pubblica particolamente<br />

la spesa nelle Forze Armate,<br />

• grande incentivo agli investimenti attraverso<br />

un programma di focalizzazione<br />

e razionalizzazione della spesa<br />

pubblica. Spesa che esiste ed è enorme.<br />

Se ricordate ha favorito lo sviluppo<br />

delle autostrade dell’informazione con<br />

un progetto allora molto avveniristico.<br />

Non lo ha fatto con investimenti o sussidi<br />

particolari all’industria, ha semplicemente<br />

convogliato le necessità di<br />

acquisto della PA con un progetto lungimirante<br />

e globale verso le aziende<br />

ICT fornitrici delle tecnologie che hanno<br />

indirizzato le proprie energie per<br />

soddisfare le esigenze di una domanda<br />

particolarmente forte.<br />

Questo ha dimostrato che non è necessario<br />

individuare risorse straordinarie<br />

da destinare all’innovazione, basta<br />

semplicemente indirizzare in modo<br />

razionale e con una visione universale<br />

i bisogni della PA per migliorare la qualità<br />

dei servizi, semplificare i processi,<br />

ridurre i consumi a parità di efficacia.<br />

<strong>In</strong> altre parole agendo sulla domanda<br />

per sollecitare l’offerta e quindi l’innovazone<br />

e gli investimenti.

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