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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
bani. Appena si esce fuori da questi il<br />
concetto di banda larga diventa molto<br />
vago.<br />
Quel fino a 20 Mb di cui si parla si riduce<br />
a qualche Mb e addirittura alcune<br />
centinaia di Kb, per di piu fortemente<br />
asimmetrici, in molte aree. <strong>In</strong> aggiunta,<br />
se fossero veramente disponibili i 20<br />
mb simmetrici di cui tanto si parla, allora<br />
la rete di supporto dovrebbe essere<br />
rivisitata e, con molta probabilità, ridisegnata<br />
ed ampliata verso quella<br />
che oggi viene definita come la NGN<br />
(Next Generation Network).<br />
Nella attuale situazione in cui verte il<br />
nostro paese, se lo sviluppo della banda<br />
larga è affidato solamente agli operatori<br />
guidati da giuste logiche di mercato<br />
e profitto ed ai piani di investimenti<br />
a supporto delle strategie di sviluppo<br />
della rete,la conseguenza, per il<br />
10% della popolazione cui però corrisponde<br />
una porzione elevata (circa il<br />
40 %) dei Comuni e del territorio, è che<br />
la banda larga non arriverà mai, impedendo<br />
quindi di distribuire quel processo<br />
di democratizzazione che le tecnologie<br />
comportano ovvero la capacità di<br />
offrire a tutti gli stessi strumenti.<br />
Queste aree caratterizzate da collegamenti<br />
a bassa velocità ed identificate<br />
dal neologismo “Digital Devide”, sono<br />
aree distribuite in tutto il paese, spesso<br />
sono aree turistiche che ospitano turisti<br />
evoluti abituati all’uso spinto di internet,<br />
sono aree industriali dove le multinazionali<br />
investono, ma soprattutto sono<br />
aree dove esistono insediamenti<br />
pubblici e privati quali ospedali, banche,<br />
uffici postali, centri logistici e di<br />
produzione, snodi marittimi e ferroviari.<br />
La tecnologia per colmare il gap tecno-<br />
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logico ed indirizzare nell’immediato il<br />
problema della banda larga esiste, si<br />
chiama WiMax, ed i tempi per realizzare<br />
una rete di accesso con questa tecnolgia<br />
sono 1/4 rispetto alle tecnologie<br />
alternative ed i costi di realizzazione<br />
sono 1/10 dei costi previsti per la tecnologia<br />
tradizionale.<br />
È chiaro che la rete di accesso da sola<br />
non elimina il problema del Digital<br />
Device, ma nel caso in cui fosse disponibile<br />
una rete di accesso a larga banda<br />
ed equamente distribuita sul territorio<br />
del paese, una rete autonoma realizzata<br />
da un soggetto terzo privato o<br />
pubblico che sia che disponga di una<br />
licenza di network provider, una rete<br />
messa a fattor comune tra tutti gli operatori<br />
del servizio di telecomunicazioni,<br />
allora questi ultimi dovrebbero poter<br />
affrancarsi da investimenti indirizzati<br />
alla copertura del paese e concentrarsi<br />
sulla rete di trasporto e sui servizi da<br />
offrire al mercato.<br />
<strong>In</strong> altre parole gli operatori dovrebbero<br />
arrivare vicino ai potenziali Clienti con<br />
tecnologie, infrastrutture e servizi attraverso<br />
cui competere tra loro per offrire<br />
reali vantaggi agli utenti ed utilizzare<br />
la rete di accesso comune per arrivare<br />
in casa dei Clienti. Una sorta di<br />
gara dove gli operatori sono come i<br />
centometristi ai blocchi di partenza tutti<br />
sulla stessa linea.<br />
Le tecnologie, anche se quelle nuove<br />
vengono guardate spesso con diffidenza<br />
dagli operatori perché l’adeguamento<br />
agli standard è progressivo e<br />
impiega del tempo prima di stabilizzarsi,<br />
sono disponibili come accennavo<br />
prima e costituiscono un vero vantaggio<br />
competitivo che non può essere<br />
trascurato.