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In questo numero - L'IRCOCERVO

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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

delle loro modalità di erogazione alle popolazioni<br />

che “ospitano” infrastrutture<br />

energetiche, per superare il localismo imperante<br />

occorre una sensibilizzazione ed<br />

un’appropriata comunicazione verso il<br />

pubblico “consumatore”, che risulta anche<br />

il pubblico “oppositore”.<br />

Chi vogliamo intraprenda tale campagna,<br />

in Italia, con un serio e professionale approccio?<br />

Il mondo politico ed i ministeri<br />

con Istituzioni regionali, provinciali e comunali<br />

dovrebbero essere i paladini di tale<br />

iniziativa coinvolgendo Associazioni industriali<br />

e culturali, Università e scuola<br />

ed i mass media. I mass media hanno ed<br />

avranno in tale settore un’opportunità,<br />

ma anche una grande responsabilità.<br />

Conclusioni<br />

L’energia ha assunto con i suoi riflessi<br />

sull’ambiente, i suoi aspetti geopolitici ed<br />

il suo pervasivo uso in tutte le attività, un<br />

ruolo cruciale per lo sviluppo sostenibile<br />

del nostro pianeta; l’energia è e sarà<br />

sempre più un problema globale.<br />

Non esiste a livello mondiale una scarsità<br />

delle risorse energetiche, ma la differente<br />

localizzazione delle risorse stesse<br />

rispetto alle aree di consumo, la grande<br />

disparità dei consumi tra le varie economie<br />

e l’impressionante sviluppo dei consumi<br />

energetici concentrati in alcuni paesi<br />

(Cina, <strong>In</strong>dia) rendono lo scenario problematico<br />

e richiedono un coordinato e<br />

difficile approccio politico globale.<br />

Anche per l’Italia l’energia è un problema<br />

e forse più critico che per altri paesi data<br />

la nostra quasi totale dipendenza energetica<br />

dall’estero.<br />

Il settore energetico è caratterizzato da<br />

cicli di vita molto lunghi (vari decenni)<br />

che trascendono quelli di una legislatura<br />

e necessita di un approccio con stabilità<br />

85<br />

di regole e riferimenti specie nel contesto<br />

di liberalizzazioni e privatizzazioni che<br />

vedono un mondo finanziario sempre più<br />

orientato a ritorni a breve.<br />

L’energia potrebbe costituire il perno per<br />

un “nuovo rinascimento” italiano e trasformarsi<br />

in un’opportunità focalizzando<br />

su di essa l’attenzione e le risorse di politici,<br />

associazioni, università, mondo della<br />

cultura, industria, opinione pubblica,<br />

indirizzando ricerche ed investimenti su<br />

filoni dove possiamo ritrovare un’eccellenza<br />

tecnologica ed una competitività.<br />

La politica deve avere il coraggio di portare<br />

e discutere dati e fatti concreti e non<br />

essere un “follower” di impulsi ed ideologie<br />

che vengono seguiti per raccogliere a<br />

breve termine un effimero consenso.<br />

<strong>In</strong> tale visione tutte le forme di energia<br />

devono essere tenute in conto con i loro<br />

vantaggi e svantaggi in un mix dinamico<br />

che consenta al paese di rimanere competitivo<br />

in un ambiente sostenibile.<br />

Referenze<br />

[1] World Energy Council “2004 Survey<br />

of Energy Resources” pubblicato da Elsevier.<br />

[2] World Energy Council “The Future<br />

Role of Nuclear Power in Europe”.<br />

http://www.worldenergy.org/wecgeis/news_events/news/pressreleases/p<br />

r220107.asp.<br />

[3] Libro Bianco dell’energia elettrica in<br />

Italia. “Energia: l’<strong>In</strong>dustria elettromeccanica<br />

in Italia declino o rilancio?” ANIE e<br />

ANIMA 6 febbraio 2007.<br />

www.fast.mi.it/enermotive.htm<br />

*Alessandro Clerici,<br />

Presidente Onorario del Comitato italiano<br />

del World Energy Council (WEC)<br />

Delegato ANIE e Vice Presidente<br />

Commissione Energia di Confindustria

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