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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
vincoli espliciti o impliciti che essa pone<br />
alla loro indipendenza<br />
Nel caso di Oggi del gruppo Rizzoli si<br />
tratta di alcune fra le maggiori banche<br />
e imprese italiane, un “salotto” con<br />
fiocchi e controfiocchi. <strong>In</strong>fatti, il patto di<br />
sindacato che controlla RCS col<br />
63,57% del capitale è composto da<br />
Mediobanca col 13,2%,da Fiat col<br />
10,91, da <strong>In</strong>tesa San Paolo col 4,76<br />
per cento, dal gruppo Pirelli (che controlla<br />
Telecom Italia) col 4,8 per cento<br />
e da altre società assicurative, e industriali.<br />
La quota del patto sindacale –<br />
63,57 – è elevatissima. Si spiega coi<br />
difficili equilibri di questa corazzata del<br />
potere.<br />
Si noterà che Mediobanca controllata<br />
da una galassia di grandi banche, assicurazioni,<br />
imprese industriali di varia<br />
grandezza, non è decisiva per la maggioranza<br />
del 50% più uno. C’è nella<br />
proprietà anche <strong>In</strong>tesa San Paolo,<br />
aspra rivale di Mediobanca, che aspira<br />
a detronizzarla e che è molto vicina al<br />
premier Prodi, mentre Mediobanca<br />
punta su altri cavalli, pur essendo in<br />
maggioranza schierata, in modo abbastanza<br />
esplicito, per il centrosinistra<br />
attuale.<br />
Si può supporre che il possesso di imprese<br />
editoriali da parte di banche e industrie<br />
sia motivato da obbiettivi di<br />
profitto.<br />
Ma quando si tratta di un gruppo così<br />
vasto ed eterogeneo di primari soci finanziari<br />
e manifatturieri, non si può fare<br />
a meno di pensare che ci possano<br />
essere anche altri obbiettivi. E ciò tanto<br />
più in quanto il direttore del Corriere<br />
della Sera ha apertamente dichiarato<br />
che il suo giornale, nelle elezioni politi-<br />
87<br />
che, appoggiava Prodi contro Berlusconi.<br />
E visto il piccolo scarto di voti<br />
fra i due, non si può dire che si trattasse<br />
di una uscita per legare il carro a<br />
quello del vincitore. Si è trattato di una<br />
uscita che ha fatto perdere copie vendute,<br />
quindi fatturato, al Corriere della<br />
Sera, in cambio di voti che hanno determinato<br />
la vittoria di Prodi che, certamente,<br />
i sondaggisti del Corriere, nei<br />
sondaggi veri, non quelli edulcorati<br />
pubblicati dalla stampa alleata del centro<br />
sinistra, davano per barcollante.<br />
Dunque, i giornali a questi gruppi bancari,<br />
all’occorrenza, servono per esercitare<br />
una pressione sul mondo politico,<br />
per modificare i rapporti di potere<br />
politico.<br />
L’amministratore delegato di RCS è,<br />
dal 12 settembre 2006, Antonello Perricone.<br />
Anche se si tratta di un noto<br />
tecnico del settore, è l’uomo che il premier<br />
Romano Prodi voleva diventasse<br />
direttore generale della Rai e che è<br />
stato bocciato dal consiglio di amministrazione,<br />
che gli ha preferito Claudio<br />
Cappon, considerato più vicino alla<br />
Margherita e meno al premier. Attualmente<br />
è in gioco una importante partita,<br />
nel campo della telefonia e delle linee<br />
aeree, delle grandi opere, in particolare<br />
la Tav e le autostrade.<br />
E fra le banche e industrie che fanno<br />
parte del patto di sindacato che controlla<br />
RCS è in corso una vertenza per<br />
l’acquisto di Olimpia, con cui Tronchetti<br />
Provera, capo di Pirelli, controlla Telecom.<br />
La compagnia nata dalla fusione<br />
di <strong>In</strong>tesa San Paolo si è articolata in<br />
branche di affari e uno di <strong>questo</strong> è costituito<br />
dalle grandi opere.<br />
<strong>In</strong> ciò il governo ha un potere come