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In questo numero - L'IRCOCERVO

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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

trali nucleari (e qui Enel è ormai una realtà<br />

consolidata);<br />

• esaminare un eventuale piano di centrali<br />

nucleari da installare nel paese.<br />

Per quanto riguarda i tempi di una possibile<br />

opzione con centrali nucleari in Italia,<br />

non si possono creare illusioni per il breve<br />

e ricordo che in un paese come la Finlandia<br />

che ha già centrali nucleari, il Parlamento<br />

ha deciso nel 1997 di avere una<br />

nuova centrale nucleare nell’ambito di<br />

una politica di riduzione della vulnerabilità,<br />

degli impatti ambientali e dei costi.<br />

Ebbene questa centrale nucleare che utilizzerà<br />

lo stesso sito di un’altra esistente<br />

entrerà in servizio commerciale nel 2010<br />

e cioè tredici anni dopo la decisione parlamentare.<br />

<strong>In</strong> questi giorni la Finlandia<br />

sta definendo la realizzazione di un’ulteriore<br />

centrale che sia in servizio per il<br />

2020.<br />

Come fatto dalla Finlandia, per ridurre i<br />

rischi economici in generale e quelli di<br />

mercato, occorre un chiaro intervento<br />

dello Stato per garantire i siti e il deposito<br />

finale delle scorie, ma occorre anche<br />

che le industrie “energy intensive” per<br />

avere bassi costi dell’elettricità si impegnino<br />

con contratti take or pay di lungo<br />

termine e che i produttori si consorzino<br />

per definire un <strong>numero</strong> di centrali consistente;<br />

l’effetto scala e serie nel nucleare<br />

È fortissimo (Francia docet) ed incide<br />

quindi sul costo finale del kWh [2].<br />

La Francia che produce e produrrà circa<br />

i 4/5 della propria energia elettrica con il<br />

nucleare non risentirà della sicurezza<br />

degli approvvigionamenti ed avrà costi<br />

praticamente fissi per l’energia elettrica,<br />

costi non legati alla fluttuazione dei<br />

prezzi di petrolio e gas. Il costo previsto<br />

è circa 40-45 €/MWh includendo il “de-<br />

83<br />

commissioning” e il trattamento delle<br />

scorie e loro deposito finale. Oggi in Italia<br />

con i cicli combinati ad alta efficienza<br />

ed il gas a circa 300 €/m3 il costo di<br />

produzione è di circa 70 €/MWh senza<br />

tenere in conto penalizzazioni per le<br />

emissioni di CO2; l’80% di questi 70<br />

€/MWh è il costo del gas!<br />

Con riferimento a nucleare ed opinione<br />

pubblica, vorrei ricordare che la Svezia,<br />

paese ben sensibile ai problemi ambientali,<br />

nel 1980 aveva deciso di chiudere<br />

tutte le proprie centrali nucleari (che producono<br />

circa il 50% dell’energia elettrica<br />

consumata nel paese).<br />

Nello studio [2] emerge chiaramente che<br />

dai recenti sondaggi oltre l’85% della popolazione<br />

non vuole chiudere le centrali<br />

nucleari, anzi ne vuole aumentare la potenza;<br />

la pratica totalità di <strong>questo</strong> 85% ritiene<br />

l’energia nucleare più sicura, più<br />

economica e più rispettosa dell’ambiente<br />

rispetto a quella da fonti fossili e da altre<br />

fonti.<br />

Ben due province sono in competizione<br />

per ottenere il deposito nazionale di scorie<br />

radioattive (tecnologia ed impatto locale);<br />

anche in Finlandia è in fase di realizzazione<br />

un “cimitero” in sito geologicamente<br />

stabile con il pieno supporto della<br />

popolazione.<br />

Per quanto riguarda il deposito delle scorie<br />

ad alta radioattività occorrerà una posizione<br />

europea che eviti soluzioni non<br />

ottimali di “cimiteri” in ogni nazione; pochissimi<br />

siti sarebbero più che sufficienti<br />

per tutti i paesi europei.<br />

Politica industriale<br />

Dobbiamo salvaguardare in Italia la nostra<br />

capacità manifatturiera in generale<br />

ed in particolare anche quella legata all’energia.

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