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scale, per quattro anni, di circa 1 punto<br />
(salvo che la pressione fiscale nell’ultimo<br />
anno, vale a dire nel 2006, è cresciuta di<br />
circa un punto, soprattutto in ragione dell’effetto<br />
dell’abbassamento delle aliquote,<br />
della maggiore crescita economica e dell’allargamento<br />
della base impositiva);<br />
Il centro-destra, nello stesso periodo, ha<br />
proseguito nel trend di azzeramento della<br />
curva di discesa dell’avanzo primario,<br />
praticamente agli stessi ritmi del periodo<br />
precedente, tenendo conto, però, del fatto<br />
che il centro-destra doveva scontare,<br />
come già ribadito, una crescita di un terzo<br />
rispetto a quella del periodo precedente,<br />
ma è anche riuscito ad invertire<br />
questa tendenza chiudendo il 2006 con<br />
un avanzo primario al 1,5%.<br />
C’è anche da dire che, nel periodo del centro-destra,<br />
è aumentato il rapporto spesa<br />
corrente/Pil, e ciò è stato dovuto a un effetto<br />
molto semplice: essendo rimasta sostanzialmente<br />
invariata, in valori assoluti,<br />
per ragioni di ovvie isteresi e rigidità, la<br />
spesa corrente, ed essendo, nello stesso<br />
periodo, diminuito il tasso di crescita del<br />
Pil, ne consegue che il differenziale di crescita<br />
delle due variabili (costante l’incre-<br />
INDICATORI DI FINANZA PUBBLICA<br />
NUOVA SERIE ISTAT<br />
1994<br />
1995<br />
1996<br />
1997<br />
1998<br />
1999<br />
2000<br />
2001<br />
2002<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
INDEBITAMENTO AVANZO<br />
NETTO PRIMARIO<br />
-9,1<br />
-7,4<br />
-7,0<br />
-2,7<br />
-2,8<br />
-1,7<br />
-2,0<br />
-3,1<br />
-2,9<br />
-3,4<br />
-3,4<br />
-4,1<br />
-2,4<br />
l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
Fonte: ISTAT<br />
2,3<br />
4,2<br />
4,6<br />
6,6<br />
5,1<br />
4,9<br />
4,3<br />
3,2<br />
2,7<br />
1,7<br />
1,3<br />
0,2<br />
1,5<br />
52<br />
mento della spesa corrente, praticamente<br />
zero la crescita del Pil) ha portato all’aumento<br />
del rapporto spesa corrente/Pil.<br />
Quindi, la critica che viene fatta al centrodestra,<br />
di aver aumentato la spesa corrente<br />
nel periodo considerato, è una critica vera<br />
dal punto di vista formale, ma del tutto<br />
ingiustificata dal punto di vista sostanziale<br />
(in termini percentuali è aumentata, ma<br />
non in termini assoluti).<br />
Nel periodo 2001-2006, il <strong>numero</strong> di posti<br />
di lavoro è aumentato di circa 2.000.000 di<br />
unità (tenendo conto anche di regolarizzazioni<br />
ed emersione del sommerso) facendo<br />
registrare il record storico degli occupati<br />
in Italia dal dopoguerra.<br />
Il centro-destra lascia, quindi, in eredità al<br />
nuovo quinquennio:<br />
• un rapporto deficit/Pil assolutamente virtuoso<br />
2,3-2,4%;<br />
• un mercato del lavoro assolutamente<br />
funzionante;<br />
• un allargamento della base impositiva;<br />
• un gettito record fiscale (+37,7 miliardi di<br />
euro);<br />
• una leggera diminuzione del rapporto debito/Pil<br />
conseguente ad un primo aumento<br />
dell’avanzo primario, cioè ad un’inversione<br />
dell’andamento dell’avanzo primario, che<br />
nel decennio precedente era, invece, costantemente<br />
diminuito;<br />
• un tasso di inflazione leggermente più<br />
basso (nel 2006 al 2,1%);<br />
• un’eredità generosa del 2006 rispetto al<br />
2007, che fa presagire tassi di crescita costanti<br />
nel 2007-2008, come dicono tutti i<br />
previsori, attorno al 2%.<br />
Considerazioni conclusive<br />
e riassuntive<br />
Sarebbe ora di smetterla di incolpare i governi<br />
precedenti di tutte le nefandezze e di<br />
attribuirsi tutte le virtù. Sarebbe ora di smetterla<br />
di cancellare, ad ogni cambio di go-