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In questo numero - L'IRCOCERVO

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lavoro... ha bloccato il volano della storia<br />

al punto arretrato di una opposizione impotente<br />

e nostalgica, salvando così l’“immaginario“<br />

del potere di sinistra e la realtà<br />

di quello di destra».<br />

Il “soccorso bianco” in aiuto del Pci<br />

La Dc non cessò mai di coltivare, nonostante<br />

tutto, la teoria dei “due forni”, così<br />

definita da Giulio Andreotti, consistente<br />

in una alleanza particolare e di governo<br />

con il Psi e gli altri partiti laici e democratici,<br />

e nella perpetuazione del “regime<br />

consociativo” destinato ad associare il<br />

Pci non più al governo, ma all’uso del<br />

potere reale, e non certo sotterraneo.<br />

Ma non fu solo dalla Dc, e da parte del<br />

mondo cattolico, che venne quello che<br />

Craxi e il Psi definirono il “soccorso bianco”<br />

al partito comunista in grave crisi di<br />

prospettive politiche, dopo l’abbandono<br />

dell’alleanza di governo con la Dc, e<br />

nonostante la sua conclamata “diversità”<br />

morale, culturale e antropologica teorizzata<br />

da Berlinguer e dai suoi successori.<br />

L’ostilità nei confronti del Psi craxiano<br />

era condivisa da settori consistenti dell’opinione<br />

e dell’apparato mediatico, da<br />

ambienti borghesi, editoriali soprattutto,<br />

nei quali il Pci trovò simpatie e appoggi<br />

che gli evitarono di cadere nell’isolamento<br />

al quale pure si era candidato.<br />

Fu però senza dubbio Eugenio Scalfari,<br />

editore e demiurgo politico, a muoversi<br />

con maggiore coerenza, determinazione<br />

e spregiudicatezza. Fu, la sua, una avventura<br />

contro la quale il Psi polemizzò<br />

vigorosamente denunciando le mene del<br />

“partito editoriale e irresponsabile” sceso<br />

in campo a contrastare gli unici equilibri<br />

politici possibili dopo il ritorno di Berlinguer<br />

all’opposizione. L’azione del “partito<br />

di Scalfari” contribuì senza dubbio,<br />

l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

98<br />

per tornare a Baudrillard, ad assicurare<br />

la sopravvivenza di una opposizione arretrata<br />

e velleitaria, immaginaria dunque,<br />

dinanzi a poteri reali e di fatto conservatori.<br />

Il compito propostosi e portato a termine<br />

dal fondatore di “Repubblica” e dal “partito<br />

giornalistico” da lui messo in campo<br />

raggiunse risultati indubbi nella sopravvivenza<br />

della forza organizzata comunista.<br />

Vi fu per tutti gli anni ’80 una sorta di<br />

osmosi fra l’opinione di sinistra, sempre<br />

più confusa man mano che avanzava la<br />

crisi mondiale del comunismo, e il collasso<br />

dell’Urss da una parte, e settori importanti,<br />

e influenti, della società e della<br />

cultura di origine e di ispirazione borghesi.<br />

Il risultato fu quello di tenere insieme,<br />

di salvare confinandola per allora in una<br />

sorta di riserva antropologica, motivi e<br />

suggestioni “di sinistra” con contenuti,<br />

quanto meno con orientamenti di diversa<br />

e di opposta natura.<br />

Il principale punto di convergenza fra<br />

Scalfari e Berlinguer, fra la corazzata<br />

“Repubblica” e il Pci, fu l’anti-socialismo,<br />

nella forma contingente dell’anticraxismo.<br />

Questo fu seminato dal Pci come<br />

alternativa, dinanzi alla prospettiva di<br />

una rovina del mondo comunista e contro<br />

la possibilità di una svolta socialista e<br />

democratica. Contro questa possibile<br />

evoluzione il blocco comunista e i suoi<br />

alleati riuscirono a cementare un fronte<br />

composito, ma compatto nella sua ispirazione<br />

principale, l’anticraxismo. <strong>In</strong><br />

<strong>questo</strong> blocco si potevano riconoscere<br />

motivi e suggestioni conservatori con<br />

motivi nei quali era visibile l’estremismo<br />

e il settarismo di una base fedele ai miti<br />

di un marxismo ridotto ormai a una sorta<br />

di sacello dogmatico.

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