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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
Energia: rischi e opportunità<br />
di Alessandro Clerici*<br />
L’energia in generale e l’energia elettrica<br />
in particolare, stanno sempre più diventando<br />
i fattori fondamentali per lo sviluppo,<br />
la prosperità, la salute e la sicurezza<br />
dei cittadini.<br />
L’Italia con i suoi consumi energetici lordi<br />
pari a 195 MTEP, dipende per oltre l’85%<br />
dalle importazioni; tale percentuale è, e<br />
sarà, in continua crescita a causa della<br />
progressiva diminuzione del contributo<br />
da petrolio e gas nazionali, in parte collegata<br />
anche alle opposizioni ambientali<br />
per lo sfruttamento di nuovi giacimenti.<br />
Nel 2006, rispetto al 2005, la produzione<br />
nazionale di petrolio e gas è diminuita del<br />
6% e dell’8% rispettivamente.<br />
Considerando a livello mondiale la localizzazione<br />
disomogenea delle fonti primarie<br />
rispetto ai consumi e tenendo in<br />
conto i riflessi dell’energia sull’ambiente,<br />
occorre chiaramente inquadrare il “nostro<br />
problema energetico” nel contesto europeo<br />
e mondiale, evitando dannose “vulnerabilità”<br />
per l’Italia.<br />
Pur tenendo in conto il grande aumento<br />
percentuale che le “nuove fonti rinnovabili”<br />
hanno avuto e stanno avendo ogni<br />
anno nel mix energetico globale, considerando<br />
in termini assoluti sia il loro contributo<br />
attuale sia quello nel prossimo futuro,<br />
occorre avere un approccio non<br />
ideologico, ma pragmatico basato su fatti<br />
e dati.<br />
Una corretta politica energetica Italiana<br />
non può essere focalizzata solo sulle risorse<br />
rinnovabili, ma deve considerare<br />
78<br />
sia tutte le possibili fonti (con una corretta<br />
valutazione dei loro vantaggi e delle loro<br />
esternabilità), sia l’efficienza energetica<br />
e sia la competitività del paese.<br />
Negli ultimi dieci anni la popolazione<br />
mondiale è aumentata del 12% e l’Est ed<br />
il Sud Est Asiatico contano ora il 55% dei<br />
6,5 miliardi di esseri umani che vivono<br />
sul nostro pianeta; i consumi delle fonti<br />
primarie e di energia sono aumentati del<br />
20% e quelli di elettricità del 32%.<br />
Il tasso di penetrazione dell’elettricità è in<br />
continua crescita data la sua facile e pervasiva<br />
utilizzazione in tutti i settori: industriale,<br />
domestico e terziario.<br />
Il petrolio contribuisce ora ai consumi di<br />
energia primaria nel mondo con il 36%<br />
(Italia 43%), seguito dal carbone con il<br />
25% (Italia 9%) e dal gas con il 21% (Italia<br />
~ 36%); tutte le altre fonti non fossili<br />
(come importazione di energia elettrica,<br />
idroelettrico, nucleare, biomasse, “nuove<br />
rinnovabili” e geotermico) contano per il<br />
18% (Italia 12% non avendo nucleare).<br />
Al 2050, anche in ambito di una politica<br />
“non business as usual” ma con ampio<br />
sviluppo del risparmio energetico (lasciatemelo<br />
chiamare “efficienza energetica”)<br />
il consumo delle fonti primarie di energia,<br />
secondo la IEA (<strong>In</strong>ternational Energy<br />
Agency) è previsto raddoppiare e quello<br />
di elettricità triplicare.<br />
Per quanto riguarda le possibili riserve di<br />
combustibili fossili [1], il rapporto R/P tra