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pubblico ad uno privato, addirittura con<br />
minori garanzie per i cittadini-utenti. Perché<br />
se oggi lo Stato porta ad esempio l’elettricità<br />
nel più sperduto luogo d’Italia<br />
con costi altissimi e sicuramente non remunerativi,<br />
altrettanto non farà il monopolista<br />
privato, salvo ricevere incentivi<br />
economici e alte compensazioni dal governo.<br />
E poi non è nemmeno così facile e semplice<br />
individuare fino in fondo chi è il proprietario<br />
unico della rete.<br />
Prendiamo, ad esempio, l’elettricità. Vero<br />
che l’Enel la porta nelle grandi città, ma<br />
sono poi le aziende municipalizzare locali<br />
a farla arrivare nelle case dei cittadini<br />
con la loro rete di distribuzione.<br />
Ed è proprio sulle municipalizzate, aziende<br />
controllate dagli enti locali che erogano<br />
allo stato attuale in regime di monopolio<br />
servizi pubblici fondamentali, che si<br />
dovrebbe giocare la vera partita delle liberalizzazioni.<br />
Ma il governo Prodi ancora una volta si è<br />
dimostrato incapace di mettere in campo<br />
proposte chiare e efficace, come dimostra<br />
il disegno di legge del ministro Lanzillotta<br />
sulle municipalizzate. Altro che efficienza<br />
e servizi di qualità per stare sul<br />
mercato! Il Ddl della Lanzillotta rischia di<br />
rafforzare il monopolio delle municipalizzate<br />
sia che eroghino servizi in modo ottimo<br />
che pessimo.<br />
Come potrà infatti l’amministrazione pubblica<br />
mettere in appalto un servizio sapendo<br />
che se la municipalizzata perde la<br />
gara, per migliaia di lavoratori ci sarà il<br />
baratro della cassa integrazione e poi del<br />
licenziamento?<br />
Oppure l’amministrazione pubblica scaricherà<br />
il doppio costo sui cittadini, chiamati<br />
a pagare non solo il servizio erogato,<br />
luce o pulizia, ma anche con le tasse<br />
gli ammortizzatori sociali per la municipa-<br />
l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
58<br />
lizzata che ha perso la gara di appalto.<br />
Un bel capolavoro, non c’è che dire!<br />
Certo, forse non c’è molto da stupirsi visto<br />
che il ministro Lanzillotta quando era<br />
assessore al Comune di Roma fu protagonista<br />
della vendita della Centrale del<br />
Latte a Cragnotti. Come è finita lo sanno<br />
tutti, ma è bene ricordarlo: il Comune<br />
vendette la Centrale per la metà del suo<br />
valore. Obbligo per l’acquirente di non rivendere<br />
per cinque anni e di assumere<br />
280 dei 525 lavoratori della Centrale del<br />
Latte. I lavoratori in esubero, 245, dopo<br />
un anno vennero tutti assunti dal Comune<br />
di Roma e Cragnotti rivendette a Parmalat<br />
prima del tempo la Centrale pagando<br />
una multa risibile visti i guadagni<br />
ottenuti comprando a poco e rivendendo<br />
a tanto!<br />
Ecco, non vorremmo che con le gare per<br />
i servizi delle municipalizzate, la pubblica<br />
amministrazione si ritroverà costretta ad<br />
assumere migliaia di dipendenti con l’inevitabile<br />
lievitazione della spesa pubblica.<br />
Due sono le strade da percorrere se si<br />
vuole davvero rendere efficienti e competitive<br />
le aziende municipalizzare. La<br />
prima è quella di consorziarle non più a livello<br />
comunale ma regionale; la seconda<br />
è di aprirle sempre più alla partecipazione<br />
dei privati.<br />
Un esempio valido per tutte: la Regione<br />
Lombardia ha municipalizzate molto importanti:<br />
da quella di Brescia, a quella di<br />
Milano, per arrivare a quella di Varese.<br />
Regionalizzando e fondendo questi operatori<br />
tra loro si verrebbe a costituire una<br />
municipalizzata davvero forte e competitiva<br />
sul mercato, che potrebbe con un<br />
bando di gara, per meriti e competenze<br />
operare anche in altre aree geografiche.<br />
Questo significherebbe trasformare le<br />
municipalizzate esistenti in operatori<br />
reali del mercato, in grado di concorre-