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In questo numero - L'IRCOCERVO

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sintetico e quotidiano di carta stampata del tipo<br />

“free press”, il riassunto della grande interazione<br />

che avviene via internet. Lo scenario è già in<br />

grande mutamento e riguarda non solo la carta<br />

stampata. Anche tutto il mondo della televisione,<br />

il notiziario classico, sembra dover essere<br />

travolto dall’integrazione tra telefono e monitor.<br />

Il classico telegiornale a ora fissa, la televisione<br />

generalista, sta già, da anni, per essere sostituita<br />

dalla televisione on demand e dai notiziari<br />

“update” che si rincorrono ogni mezz’ora.<br />

Lo stesso sviluppo tecnologico, con apparecchi<br />

Nuovi scenari vengono aperti dalle novità tecnologiche<br />

nel settore dei mezzi di informazione,<br />

con la diffusione su scala mondiale della rete di<br />

internet e dalle nuove possibilità di accesso e<br />

di trasmissione. La diffusione dei contenuti fa<br />

registrare l’esponenziale consultazione delle<br />

enciclopedie in rete, con l’abbandono di altri<br />

strumenti usati in precedenza, per cercare notizie,<br />

chiarimenti, informazioni scientifiche, resoconti<br />

storici, e quanto altro può servire per aggiornare<br />

le proprie conoscenze con rapidità.<br />

Questa preferenza per le ricerche sul web quale<br />

fonte preferenziale di informazioni, sta provocando<br />

conseguenze non facilmente intuibili<br />

per tutti coloro che, come in particolare gli over<br />

sessanta, non hanno una abitudine consolidata<br />

all’accesso sul web.<br />

Non vi è, di conseguenza, una precisa comprensione,<br />

anche tra gli uomini di cultura ed i<br />

politici, tra i quali vi sono molti over sessanta in<br />

posizioni di responsabilità, di quale scontro sia<br />

in corso nella rete per guadagnare l’egemonia<br />

sui contenuti della proposta informativa. Si sottovaluta,<br />

in particolare nel centro destra, quali<br />

conseguenze nel tempo, una informazione non<br />

obiettiva, unilaterale nella proposta, possa avere<br />

nel condizionare gli orientamenti di una opinione<br />

pubblica, influenzandone direttamente le<br />

scelte elettorali. E non si vede per <strong>questo</strong>, fino<br />

ad ora, nessuna iniziativa, per contrastare questa<br />

deriva.<br />

l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

126<br />

televisivi dotati di antenne paraboliche, ha già<br />

“colonizzato” alcuni Paesi da tempo: in Olanda,<br />

tanto per intenderci, si guarda la televisione inglese<br />

o comunque i bambini adottano l’olandese<br />

come seconda lingua tra le mura di casa. La<br />

questione che si pone ha anche aspetti culturali<br />

e di identità che dovranno essere affrontati.<br />

Al momento, secondo gli analisti americani,<br />

una notizia su un sito ha ancora un valore per<br />

la durata di 36 ore. Nel momento in cui, la rivoluzione<br />

on line entrerà nella fase finale, quelle<br />

36 ore saranno sostituite da un spazio di tempo<br />

molto più limitato.<br />

La battaglia su Wikipedia di Francesco Gironda<br />

Nel caso di Wikipedia, la più importante delle<br />

enciclopedie in rete, dove “non soltanto chiunque<br />

può pubblicare on-line il proprio sapere, ma<br />

ognuno può anche modificare, correggere ed<br />

aggiornare ciò che è stato immesso da altri”,<br />

siamo però di fronte ad un contenitore che ha in<br />

sé proprio la regola che stimola dialettica e pluralità<br />

delle fonti, (le linee guida dei cinque pilastri<br />

che ne definiscono le caratteristiche si trovano<br />

facilmente digitando http://it.wikipedia.org.<br />

Ma <strong>questo</strong>, almeno per la sezione in lingua italiana<br />

(292.218 voci già compilate), non è fino<br />

ad ora sempre stato sufficiente a garantire la<br />

correttezza e la completezza dell’informazione.<br />

Proprio le voci più consultate dai navigatori italiani<br />

per cercare informazioni sulla storia italiana<br />

del novecento ed in particolare su quella del<br />

periodo repubblicano (dal 1946 ai giorni nostri),<br />

sono compilate per lo più da estensori condizionati<br />

a priori dalla “vulgata di sinistra”, che<br />

fanno riferimento solo ad autori di testi che contrabbandano<br />

per verità storiche, nell’ambito di<br />

una visione dietrologica e complottista degli avvenimenti<br />

italiani in chiave antioccidentale, solo<br />

ipotesi che confermino questa loro preconcetta<br />

posizione. Sottacendo, e su casi eclatanti,<br />

anche sentenze definitive della magistratura<br />

quando esse non siano in linea con le loro tesi.<br />

Questo sta avvenendo perché in realtà, tranne

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