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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
Il bluff delle liberalizzazioni<br />
e delle privatizzazioni<br />
di Pierluigi Borghini<br />
Ogni tanto la politica impone delle parole<br />
a cui viene attribuito un potere salvifico.<br />
E vengono evocate – quasi sempre a<br />
sproposito – come la risoluzione di ogni<br />
problema. Parole che diventano vere e<br />
proprie mode che, proprio come avviene<br />
per il mondo del fashion, sembra non se<br />
ne possa fare a meno. È toccato alla parola<br />
riformismo (guai a non definirsi tutti<br />
riformisti!), ora è la volta di “liberalizzazioni”<br />
e “privatizzazioni”. Nel mondo economico<br />
il loro significato è chiaro e non<br />
ammette equivoci. <strong>In</strong> quello della politica<br />
il significato è nebuloso al punto che se<br />
ne abusa tanto nelle aule parlamentari<br />
che nei salotti televisivi.<br />
“Liberalizzazioni” è la bacchetta magica<br />
che tanto piace ai “maghi-ministri” del<br />
governo Prodi. Sia che si parli delle licenze<br />
dei taxi, che dell’apertura dei barbieri<br />
il lunedì; della vendita dell’aspirina<br />
al supermercato che dei distributori di<br />
benzina.<br />
Forse è giunto il momento di fare chiarezza<br />
e capire fino in fondo di cosa parliamo<br />
anche in vista di importanti appuntamenti<br />
che l’Europa ci impone con la Direttiva<br />
Europea che dal 1 luglio imporrà<br />
la piena libertà di domanda e offerta nel<br />
campo dei servizi pubblici. Queste sì che<br />
sono liberalizzazioni! Ma il nostro Paese<br />
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sarà in grado di affrontarle? O ancora<br />
una volta, la confusione che sui temi economici<br />
contraddistingue il governo Prodi<br />
e i suoi ministri, vedrà l’Italia in affanno rispetto<br />
agli altri paesi europei?<br />
Liberalizzare significa modificare lo scenario<br />
nel quale operano le imprese e i<br />
consumatori, togliendo vincoli e rendendo<br />
quindi il mercato più aperto e più competitivo.<br />
Quindi, i provvedimenti messi in campo<br />
dal ministro Bersani prima con il decreto<br />
del luglio 2006, poi con quello del gennaio<br />
2007 e ora con il Ddl in discussione<br />
alla Camera, che dovrebbe vedere la luce<br />
a luglio 2007, parla sì di liberalizzazioni,<br />
ma che riguardano categorie specifiche<br />
e libertà marginali. Potremmo definirle<br />
– senza incorrere in arbitri – estensioni<br />
di libertà, ma che non vanno a incidere<br />
sulla struttura monopolistica con la<br />
quale vengono gestiti servizi di maggiore<br />
rilevanza nella vita del cittadino. Non<br />
stiamo, insomma, parlando della liberalizzazione<br />
dell’elettricità, del gas, o dei<br />
trasporti pubblici.<br />
Un esempio lampante è quello che sta<br />
avvenendo sul problema della benzina il<br />
cui costo, sicuramente alto per il consumatore<br />
italiano, dipende da più fattori: il<br />
prezzo del greggio, della raffinazione, del-