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In questo numero - L'IRCOCERVO

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Il sistema infrastrutturale in Italia<br />

Con queste premesse di evoluzione<br />

del capitalismo si è ritenuto di dar vita<br />

ad un fondo infrastrutturale, focalizzato<br />

in Italia, anche per dare una risposta<br />

adeguata ad una delle emergenze nazionali.<br />

Il Paese ha accumulato un enorme<br />

gap nelle infrastrutture.<br />

Tutti gli indici comparativi ci vedono in<br />

posizione di retroguardia (Fonti: AN-<br />

CE, Ecoter-Confindustria, Ai park, Eurostat,<br />

Sycabel, European Media Association):<br />

- autostrade<br />

(Km/milioni di abitanti)<br />

Italia: 113 - Europa: 180<br />

- porti turistici<br />

(Km di costa serviti per porto)<br />

Italia: 73 - Europa: 6,5<br />

- parcheggi (posti auto nelle grandi<br />

città, rebased 100)<br />

Italia: 100 - Europa: 650<br />

- elettrodotti (rebased 100)<br />

Italia:100 - Europa:128<br />

- accesso banda larga<br />

(linee 1000 abitanti)<br />

Italia:136 - Europa:160<br />

l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />

Le proprietà di questi assets sono variegate:<br />

taluni sono stati privatizzati,<br />

talaltri sono di proprietà di Enti pubblici<br />

locali.<br />

<strong>In</strong> generale, tranne poche eccezioni,<br />

non traspare, da parte dei privati, una<br />

forte e reale focalizzazione strategica<br />

sulla gestione efficiente degli asset e<br />

sulla concreta volontà di impegnarsi<br />

nello sviluppo di nuove infrastrutture.<br />

69<br />

Taluni recenti casi hanno dimostrato<br />

che, quando c’è da investire, taluni privati<br />

si defilano.<br />

D’altra parte gli Enti pubblici locali non<br />

riescono ad impegnarsi in una gestione<br />

efficiente e ancor meno ad assicurare<br />

le risorse necessarie allo sviluppo.<br />

Il Governo peraltro non ha risorse da<br />

investire nelle infrastrutture; fa già fatica<br />

a reperire il fabbisogno per portare<br />

avanti i cantieri aperti.<br />

Da qui nacque – nel 2004 – la riflessione<br />

di promuovere, in Italia, un fondo,<br />

importante come capitali raccolti,<br />

da specializzare nelle infrastrutture.<br />

A quel tempo si pensava che potesse<br />

esserne promotore un importante<br />

gruppo infrastrutturale italiano.<br />

Non se ne fece nulla, perché prevalsero<br />

altre visioni.<br />

Ora quel progetto, quello stesso progetto,<br />

ha preso forma e si va realizzando,<br />

sulla base della convergente<br />

visione di manager esperti, di primari<br />

gruppi finanziari italiani, di due importanti<br />

banche internazionali.<br />

F2i: il Fondo Italiano<br />

per le <strong>In</strong>frastrutture<br />

Il Fondo Italiano per le <strong>In</strong>frastrutture<br />

(“F2i”) ha l’obiettivo di affermarsi, come<br />

campione di riferimento in Italia,<br />

nel settore degli investimenti infrastrutturali.<br />

La dotazione patrimoniale del Fondo<br />

sarà pari ad almeno 2 miliardi di euro;<br />

F2i sarà focalizzato su una prevalente<br />

pipeline domestica, concentrata nel<br />

brownfield, mantenendo comunque un<br />

orizzonte di riferimento Europeo. Il<br />

Fondo sarà aperto anche a progetti<br />

greenfield.<br />

Gli Sponsor di F2i sono, come detto,<br />

importanti istituzioni finanziarie italiane

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