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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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LA PROSSIMA VOLTA, IL MERCATO<br />

to». Ecco dunque che «la moltiplicazione ed estensione delle fonti e<br />

degli agenti del “capitale portatore d’interesse”» si manifesta come uno<br />

dei tratti distintivi, inediti e problematici, del nuovo capitalismo finanziario.<br />

Specialmente se si riflette sulla possibilità di modificare questo<br />

sistema, di «de-finanziarizzarlo», ristabilendo in tal modo un rapporto<br />

«più equilibrato» tra economia reale e economia finanziaria.<br />

Communitas: 15 settembre 2008: fallisce la Lehman Brothers, è l’evento<br />

shock che ha segnato l’inizio della crisi finanziaria. Che cosa è cambiato a tre<br />

anni di distanza?<br />

Christian Marazzi: Il fallimento della Lehman Brothers rappresenta il<br />

passaggio dal capitalismo finanziario in cui centrale era stato il processo<br />

di privatizzazione del deficit spending keynesiano, al capitalismo<br />

finanziario di Stato, in cui il deficit spending viene di nuovo statalizzato,<br />

benché in modo differente rispetto al funzionamento del deficit spending<br />

keynesiano praticato dagli Stati nel corso dei trent’anni gloriosi della<br />

crescita fordista. Il deficit spending è la modalità con la quale lo Stato o,<br />

rispettivamente, la finanza di mercato, crea domanda aggiuntiva, cioè<br />

redditi addizionali rispetto a quelli salariali creati dall’economia, una<br />

creazione di domanda a mezzo di indebitamento. Si tratta di un meccanismo<br />

fondamentale nella storia del capitalismo che ha segnato nel<br />

corso del Novecento l’avvento dell’imperialismo, ossia il rapporto di<br />

dipendenza tra Paesi sviluppati del Nord e Paesi poveri del Sud, con<br />

questi ultimi funzionanti da “mercati di sbocco” per il plusvalore (surplus)<br />

non vendibile all’interno dei Paesi ricchi. La creazione dei mercati di<br />

sbocco è stata infatti possibile spingendo i Paesi della periferia a indebitarsi<br />

presso le banche multinazionali, costringendoli in tal modo a cadere<br />

nella “trappola del debito”, un dispositivo che ha risucchiato le economie<br />

pre-capitalistiche nel capitalismo globale attraverso lo sfruttamento<br />

e l’esportazione delle materie prime ma, soprattutto, attraverso lo<br />

sfruttamento delle popolazione del Sud. Nei trent’anni gloriosi del fordismo,<br />

la “trappola del debito” è stata interiorizzata dagli Stati con la<br />

creazione di una domanda aggiuntiva, di uno sbocco di mercato inter-<br />

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