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CHRISTIAN MARAZZI<br />
grazie ai quali il capitalismo, dagli anni 70 ad oggi, ha saputo trasformare<br />
in possibilità economica l’impossibilità politica. Il fallimento della<br />
Lehman è stato questo: costringere i liberisti, sostenitori della capacità<br />
del mercato di autoregolarsi, ad accettare la necessità di un (massiccio)<br />
intervento pubblico per salvare i mercati finanziari. I mercati finanziari<br />
avevano cominciato a perdere terreno sin dall’inizio del 2008, già c’erano<br />
stati alcuni fallimenti, come quelli di Bear Sterns, di Fannie Mae e<br />
Freddy Mac, ma il problema politico era come convincere i poteri forti a<br />
far fronte alla crisi sistemica di banche, assicurazioni, investitori istituzionali<br />
con una rivoluzione keynesiano-finanziaria di portata storica.<br />
Per questa ragione si decise di lasciar fallire la Lehman, cioè per dimostrare<br />
come, in assenza di un salvataggio statale, il mercato sarebbe fallito.<br />
Si tratta di una vera e propria “rivoluzione dall’alto”, un colpo di<br />
Stato finanziario per imporre ai più scettici liberisti il salto verso quella<br />
che oggi possiamo definire la finanziarizzazione dello Stato, ultimo stadio<br />
del capitalismo finanziario.<br />
Communitas: Sono sufficienti le iniezioni da miliardi di dollari da parte<br />
delle varie banche centrali per curare le imprese malate?<br />
Marazzi: C’è sicuramente un problema, in questa fase della crisi, che ha<br />
a che fare col rilancio della domanda per permettere alle imprese di<br />
rilanciare la loro produzione. Il credito costa poco, ma le banche non<br />
vogliono correre rischi con le imprese “malate”, e quindi preferiscono<br />
investire sui mercati borsistici tutta quella liquidità che le banche centrali<br />
hanno fatto affluire nel sistema bancario. Le imprese cercano di<br />
rastrellare capitali ricorrendo al mercato obbligazionario, ma in questo<br />
mercato c’è la concorrenza degli Stati fortemente indebitati, anch’essi<br />
alle prese con la necessità di ricorrere al mercato obbligazionario per<br />
coprire i loro deficit. Nel frattempo le imprese tagliano sul fronte dei<br />
costi del lavoro, riducendo anche le spese per Ricerca&Sviluppo e il<br />
lavoro cognitivo così strategico per uscire in modo vincente dalla crisi (di<br />
fatto, stanno esternalizzando la ricerca nei Paesi emergenti). Ci vorranno<br />
anni (gli analisti parlano di 7-8 anni) prima di ritornare al potenzia-<br />
COMMUNITAS 55 - KRISIS • 107