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Pronti per una comunità più giusta e più umana?<br />
SErGE LATOUChE<br />
Communitas: Si aprirebbe un periodo di austeritas, per riprendere un<br />
concetto caro a Ivan Illich. Citando San Tommaso, infatti, Illich ricordava<br />
come Tommaso indicasse nell’austerità una virtù capace di non<br />
escludere indiscriminatamente tutti i piaceri, ma solo quelli che degradano<br />
o ostacolano le relazioni personali.<br />
Latouche: Preferirei non ricorrere al termine austerità. La parola<br />
è oramai entrata nel lessico dei tecnici e degli economisti di<br />
governo che con essa, ovviamente, intendono indicare i sacrifici<br />
imposti a una parte, e solo a una parte, della popolazione.<br />
Ovviamente, l’austerità degli economisti e dei burocrati è cosa ben<br />
diversa da come la intendevano Illich e Tommaso d’Aquino. Per<br />
sottrarci all’ambiguità, propongo un altro termine alla nostra<br />
discussione: frugalità. Il progetto della decrescita potrebbe essere<br />
descritto così: è il progetto di costruire una società di abbondanza<br />
frugale. Sembra una provocazione, ma non lo è. La nostra società,<br />
la società attuale è tutto, fuorché una società dell’abbondanza. I<br />
pubblicitari lo sanno bene: la gente felice non consuma. Per il<br />
consumo sfrenato è necessario creare un terreno di generale frustrazione.<br />
Il sistema deve creare un deserto di continue frustrazioni,<br />
sostituendo al desiderio tanti piccoli godimenti, tante pulsioni<br />
che indirizzino al consumo. Se siamo invece capaci di autolimitarci,<br />
possiamo trovare forme di abbondanza dentro la frugalità.<br />
Mettiamola in questi termini: la frugalità è una condizione<br />
dell’abbondanza.<br />
Communitas: Questa frugalità lei la descrive come liberamente scelta,<br />
non passivamente subita. Coincide dunque con una rinuncia guidata<br />
da consapevolezza e libertà?<br />
Latouche: Per decrescere bisogna decredere, abbandonando il<br />
falso idolo del benessere in favore di un “ben vivere”. Poiché, come<br />
ricordava Aristotele, la scienza della buona vita, della gioia di vive-<br />
COMMUNITAS 55 - krISIS • 131