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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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Pronti per una comunità più giusta e più umana?<br />

SErGE LATOUChE<br />

Communitas: Si aprirebbe un periodo di austeritas, per riprendere un<br />

concetto caro a Ivan Illich. Citando San Tommaso, infatti, Illich ricordava<br />

come Tommaso indicasse nell’austerità una virtù capace di non<br />

escludere indiscriminatamente tutti i piaceri, ma solo quelli che degradano<br />

o ostacolano le relazioni personali.<br />

Latouche: Preferirei non ricorrere al termine austerità. La parola<br />

è oramai entrata nel lessico dei tecnici e degli economisti di<br />

governo che con essa, ovviamente, intendono indicare i sacrifici<br />

imposti a una parte, e solo a una parte, della popolazione.<br />

Ovviamente, l’austerità degli economisti e dei burocrati è cosa ben<br />

diversa da come la intendevano Illich e Tommaso d’Aquino. Per<br />

sottrarci all’ambiguità, propongo un altro termine alla nostra<br />

discussione: frugalità. Il progetto della decrescita potrebbe essere<br />

descritto così: è il progetto di costruire una società di abbondanza<br />

frugale. Sembra una provocazione, ma non lo è. La nostra società,<br />

la società attuale è tutto, fuorché una società dell’abbondanza. I<br />

pubblicitari lo sanno bene: la gente felice non consuma. Per il<br />

consumo sfrenato è necessario creare un terreno di generale frustrazione.<br />

Il sistema deve creare un deserto di continue frustrazioni,<br />

sostituendo al desiderio tanti piccoli godimenti, tante pulsioni<br />

che indirizzino al consumo. Se siamo invece capaci di autolimitarci,<br />

possiamo trovare forme di abbondanza dentro la frugalità.<br />

Mettiamola in questi termini: la frugalità è una condizione<br />

dell’abbondanza.<br />

Communitas: Questa frugalità lei la descrive come liberamente scelta,<br />

non passivamente subita. Coincide dunque con una rinuncia guidata<br />

da consapevolezza e libertà?<br />

Latouche: Per decrescere bisogna decredere, abbandonando il<br />

falso idolo del benessere in favore di un “ben vivere”. Poiché, come<br />

ricordava Aristotele, la scienza della buona vita, della gioia di vive-<br />

COMMUNITAS 55 - krISIS • 131

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