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VERSO UNA COMUNITÀ DI DESTINO<br />
Corinzi, dice che la debolezza è la nostra forza?». Non potevamo<br />
non tornare a lui in un frangente in cui i più si chiedono come<br />
ripartire, da dove ripartire, su che speranza poggiare una ripartenza<br />
dopo che onnipotenza e violenza hanno travolto, quasi, tutto.<br />
Communitas: Professore, oggi anche i portatori di speranza paiono<br />
esausti. Vessati da leggi, regolamenti, burocrazia. Troppo. Io parlo da<br />
anarchico, ma davanti alla crisi che sta travolgendo il nostro mondo,<br />
non credo ci resti altro da fare che cercare di uscirne rompendo le forme<br />
date e qualche volta prescindendo da norme troppo stupide, per ricominciare<br />
a fare comunità. Comunità vere, però, comunità di destino. Chi ha<br />
percezione di questa comunità di destino, non fa “comunità chiusa”, ma<br />
apre delle strutture di senso per tutti...<br />
Eugenio Borgna: Se soffri, se stai male, se hai bisogno, istintivamente<br />
sceglierai chi ha conosciuto il dolore e convissuto con la sofferenza.<br />
Don Luigi Giussani, ricordava che questo andare verso<br />
l’altro, facendosi accogliere e al tempo stesso accogliendolo, deriva<br />
dal fatto che solo una persona che ha attraversato il territorio oscuro<br />
dell’anima potrà comprenderci e aiutarci nei momenti di caduta.<br />
Molti versi di Emily Dickinson esprimono parimenti questo<br />
concetto, in un’incredibile risonanza tra pensieri e aperture poetiche<br />
sulla comunità, la cura, la fratellanza e, appunto, il destino.<br />
Quando nei primi anni della mia esperienza, da Milano scesi a<br />
Novara, mi trovai letteralmente gettato in un ospedale psichiatrico<br />
dove le donne ospiti venivano considerate prive di ogni capacità di<br />
“comunità” e gentilezza, ma solo di implicita aggressività o esplicita<br />
aggressione. Scoprii che quelle donne coltivavano, invece, dentro<br />
di sé straordinarie attitudini ad ascoltare, a chiedere aiuto senza<br />
parlare, con linguaggi che aprivano istintivamente arcobaleni e<br />
orizzonti inattesi. Dentro la sofferenza critica si nasconde infatti<br />
quella nostalgia di un passato che dava loro comprensione e accoglienza.<br />
Ma al tempo stesso, in quella sofferenza c’era una sorta di<br />
aurora muta di speranza. Speranza che si è lasciata intravvedere<br />
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