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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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COMMENTO<br />

politico – si preoccupa di rassicurare - ma solo tecnico. Si limiterà<br />

all’attestazione dell’esistente, anche se quell’esistente si sbriciola a<br />

ogni sguardo che vi si soffermi. Benché si premuri di parlare con i<br />

soli strumenti della professione, quella che officia sembra un’immensa<br />

parata funebre, dove alle liturgie si sono sostituite le formule inutili<br />

e vuote di un rito che nessuno comprende più. Anche l’edificio,<br />

sostiene l’amministratore, è sano. Lo scricchiolìo che si avverte è per<br />

lui solo un rumore da nulla, è solo il tetto, è solo il vento, è solamente<br />

qualche animale che ha trovato riparo in una fessura o nel camino.<br />

I rumori operano sempre così, toccando la zona più bassa del<br />

corpo, là dove si agitano la bile e la paura, per questo “chiamano” rassicurazioni<br />

quasi infantili.<br />

Le parole di commiato rivolte dal protagonista (o vittima?) di<br />

Handke alla sua assemblea di anime mute e assenti sono parimenti<br />

contraddittorie, ma forse ancora più indicative, per i suoi, ma soprattutto<br />

per i nostri tempi. Mentre invoca la calma, uno stato di agitazione<br />

lo pervade: «Vi prego di rimanere ai vostri posti per non far<br />

vacillare il tetto camminando. State calmi ai vostri posti. È soltanto<br />

l’impalcatura che scricchiola. Ho detto, l’impalcatura scricchiola; ho<br />

detto che dovreste restare calmi ai vostri posti per non far crollare<br />

l’edificio. Ho detto che ho detto che dovreste restare calmi ai vostri<br />

posti. Ho detto che ho detto che ho detto che dovreste restare ai<br />

vostri posti! Vi porgo il mio saluto. Porgo il mio saluto a tutti voi che<br />

siete venuti per i vostri dividendi».<br />

La letteratura ha questa forza e questo privilegio, sa muoversi<br />

negli interstizi, negli spazi intermedi tra gli uomini e le cose, lasciando<br />

che le cose accadano. E solo dopo, si permette di interrogarle. La<br />

letteratura sa raccontare, solo se prima sa ascoltare. Anche quando non<br />

si presenta come “letteratura”, anche quando assume altre forme (nel<br />

racconto di territorio o di “microcosmo”, ad esempio, che in<br />

Communitas abbiamo sempre privilegiato). La letteratura può offrire<br />

risposte, certo. Ma soprattutto è uno dei pochi luoghi in cui è<br />

ancora possibile porre e porsi domande che sappiano agitare tutte le<br />

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