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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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ANDREA TAGLIAPIETRA<br />

sare la mano perché la partita si sta per chiudere. Non possiamo rimanere<br />

nel cerchio fantasmatico della crisi, perché questa non è una crisi.<br />

Questa è una strepitosa fine d’epoca e di paradigma. Va detto che ai<br />

tempi in cui Adam Smith scriveva la sua Indagine sulla natura e le cause<br />

della ricchezza delle nazioni (1776), l’Australia, di fatto, non era ancora<br />

stata scoperta – i viaggi di del capitano Cook sono proprio di quegli<br />

anni – e la possibilità di portare a un punto di non ritorno le risorse del<br />

pianeta non era nemmeno lontanamente percepibile. Ai tempi di<br />

Smith, i limiti della Terra, anche dal punto di vista geografico, non erano<br />

ancora chiari. Oggi, invece, siamo nell’epoca in cui questi limiti sono<br />

percepibili. È l’epoca nella quale un essere umano ha visto – con il primo<br />

volo orbitale (1961) o, al più tardi, col primo viaggio sulla Luna (1969)<br />

– la Terra dal di fuori e ha visto che il pianeta è finito. Questo sul piano<br />

simbolico, ma è chiaro che – conoscendo le misure della Terra e, approssimativamente,<br />

anche le risorse in essa disponibili – il sistema fondato<br />

sull’immanentizzazione dell’infinito, sulla crescita senza limiti confligge<br />

in una maniera poderosa coi limiti del mondo. Ogni volta che tentiamo<br />

di misurarci con la fine, sovrapponiamo immagini apocalittiche all’idea<br />

di fine e di finito ed entriamo in crisi.<br />

Communitas: Questo avviene anche nell’informazione?<br />

Tagliapietra: Certamente. L’informazione ha una modalità apocalittica<br />

di presentare accadimenti e notizie. È una modalità paradossale<br />

perché mentre drammatizza la catastrofe “X”, piuttosto che la catastrofe<br />

“Y” avvicinandola, la allontana e la rimuove. Nel trionfo di<br />

un’informazione globale si produce un effetto di allontanamento.<br />

Communitas: L’informazione è un fattore di strepitosa accelerazione del<br />

sistema. L’accelerazione immessa in questo sistema è stata, però, eccessiva.<br />

Parafrasando un libro di Rüdiger Safranski, 2 potremmo dire: quanta<br />

2 Rüdiger Safranski, Quanta globalizzazione possiamo sopportare?, Longanesi,Milano 2003.<br />

COMMUNITAS 55 - KRISIS • 73

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