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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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COME USCIrE dALLA SOCIETà dEI CONSUMI<br />

proprio «totalitarismo del consumo». L’immaginario, osserva<br />

Latouche, deve essere decolonizzato, liberato da quella “megamacchina”<br />

che, con le sue frontiere, la sua burocrazia e il suo incedere<br />

tecno-economico tende a bloccare ogni alternativa possibile<br />

all’economia di mercato, vedendo in una crisi solo conflitti e catastrofi,<br />

mai opportunità per quel salto di paradigma che tutti reclamano,<br />

ma che pochi – forse – hanno il coraggio di rivendicare<br />

davvero.<br />

Communitas: Come uscire da una società che non solo “consuma”, ma<br />

sulle dinamiche di consumo ha orientato oramai quasi ogni sua politica<br />

pubblica? Serve uno shock?<br />

Serge Latouche: È un’uscita, non una semplice deviazione. Come<br />

tale non può configurarsi altrimenti che nella forma della rottura.<br />

Sì, abbiamo bisogno di uno shock, di un urto drastico, radicale.<br />

Non si tratta pertanto di contrapporre a un modello “malato” di<br />

sviluppo un altro modello che presupponiamo o pretendiamo<br />

essere di sviluppo “virtuoso”, buono, moderatamente più equo o<br />

giusto. Bisogna scartare di lato, cambiare il software mentale,<br />

rovesciare il paradigma che informa le nostre esistenze. Al punto<br />

in cui siamo giunti, sembreremmo avviati verso una inevitabile<br />

catastrofe.<br />

Communitas: È davvero così? In fondo, parlare di catastrofe oggi è<br />

molto à la page, ma nessuno sembra crederci davvero...<br />

Latouche: Gli antichi greci vedevano nella catastrofe la naturale –<br />

ma non per questo inevitabile – conclusione della tragedia. La<br />

catastrofe era conseguenza di un sentimento di sfida, di tracotanza,<br />

di supponenza da parte dell’eroe. Noi sappiamo, però, che non<br />

è mai un determinismo cieco a guidare il corso degli eventi. Esiste<br />

sempre un’altra possibilità, c’è sempre una breccia, un varco, un’occasione<br />

da cogliere a tempo debito (i greci stesso parlavano di kairos).<br />

La casualità degli avvenimenti può aprirsi a imprevedibili e<br />

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