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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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QUANDO IL PALAZZO CROLLA<br />

ziani sapevano perfettamente che il vecchio status quo non era più<br />

sostenibile. La frattura c’è stata ed è stata rivoluzionaria. Per capire<br />

se delle manifestazioni di popolo siano o meno una “rivoluzione”<br />

dobbiamo attenerci ad alcune condizioni che, se soddisfatte, ci permettono<br />

di rispondere affermativamente. La prima condizione è<br />

data dal numero dei partecipanti a una manifestazione, e in Egitto,<br />

da quel 25 gennaio che ha dato inizio a tutto, sono scesi per le strade<br />

più di 20 milioni di persone. Non solo giovani e non solo “blogger”,<br />

quindi, ma un vero popolo che domandava – e questa è la<br />

seconda condizione da soddisfare affinché si possa parlare di rivoluzione<br />

– non riforme, ma un cambiamento radicale del sistema e di<br />

sistema. Nessuno aveva richieste precise da fare, rivendicazioni di<br />

tipo salariale o economico, nessuno sapeva bene cosa chiedere perché<br />

la richiesta era una sola: cambiare. Fin dal primo giorno, non<br />

sono entrate in gioco – come hanno scritto alcuni organi di informazione<br />

– riforme elettorali o economiche o politiche o cambiamenti<br />

di classe dirigente. Tutti hanno invece urlato a piena voce affinché il<br />

regime crollasse nella sua interezza. Questo fa sì che si possa correttamente<br />

parlare di una Rivoluzione anche nel caso dell’Egitto e il<br />

termine tahwra è appropriato. Questa rivoluzione ha ottenuto due<br />

grandi risultati, obbligando in un primo tempo Mubarak a lasciare il<br />

potere e, in un secondo momento, portandolo a giudizio. Il carattere<br />

degli egiziani li rende poco inclini alla violenza e li indirizza al<br />

compromesso. Quando comprendono che nessun compromesso è<br />

più possibile, allora si risolvono per il cambiamento. Ricordiamo che<br />

in Egitto più della metà della popolazione, ossia 40 milioni di persone,<br />

vive sotto la soglia della povertà, a fronte di un sistema retto in<br />

gran parte dalla repressione, dalla raccomandazione e dallo sperpero<br />

di ricchezze collettive. Nonostante questo, gli egiziani continuano a<br />

essere quel popolo di antichissima tradizione che, per vivere e far<br />

crescere i propri figli, cerca con saggezza di evitare problemi. Gli egiziani<br />

sono come i cammelli che possono sopportare a lungo ogni<br />

tipo di violenta punizione, umiliazione e fame ma quando si ribella-<br />

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