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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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ANDREA TAGLIAPIETRA<br />

tra forme di vita e comportamenti intesi come corpi che agiscono e<br />

interagiscono tra di loro. Questa è la storia. E nella storia noi vediamo<br />

che l’uomo non ha mai conservato per troppo tempo il medesimo<br />

sistema economico e il medesimo sistema simbolico. L’attuale<br />

crisi è, reciprocamente, crisi del sistema economico e crisi del sistema<br />

simbolico. O si rimane nella crisi a tempo indeterminato o se ne<br />

esce. La prima ipotesi è ovviamente un azzardo, visto il potenziale<br />

tecno-scientifico distruttivo che l’uomo ha nelle sue mani.<br />

Rischiamo che questa crisi sia realmente la fine di tutte le cose, ma<br />

non dal punto di vista di un senso, bensì di un non-senso casuale,<br />

una catastrofe senza senso. L’altra ipotesi è l’uscita dalla crisi<br />

costruendo un nuovo modello di attività simbolica e di convivenza<br />

non basato più sull’azzardo capitalistico, ma sulla razionalizzazione<br />

della fine e sulla sua comprensione. “Comprensione della fine” significa<br />

“comprensione dell’altro”, poiché la fine vuol dire anche fine di<br />

me stesso che mi mette in contatto con l’altro. Se non fossimo individui<br />

finiti, non potremmo mai incontrare l’altro. L’individuo infinito<br />

è un folle, è la follia dell’Unico di cui scriveva Max Stirner. Oggi<br />

viviamo in un delirio dell’unico e in un sistema dove vige quel famoso<br />

aforisma di Hume secondo il quale «piuttosto che farmi male<br />

all’unghia del mignolo, perisca il mondo intero». Siamo di fronte a<br />

un egoismo potentissimo, esteso su scala globale.<br />

Communitas: Questo egoismo pone un’unica alternativa a sé, il deserto,<br />

la desertificazione del mondo...<br />

Tagliapietra: Il capitalismo si regge sulla possibilità che ci sia uno<br />

spazio – quello delle decisioni economiche – in cui non si intravede<br />

immediatamente chi può trarre un vantaggio o uno svantaggio. Si<br />

regge, in sostanza, su una non previsione degli esiti delle transazioni.<br />

Questa non previsione è aumentata vertiginosamente col crescere<br />

della complessità del sistema ma, soprattutto, col fatto che la figura<br />

vincente della razionalità è una figura automatizzata. L’idea dell’automatismo<br />

è stata inserita all’interno della logica razionale e così<br />

COMMUNITAS 55 - KRISIS • 79

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