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ANDREA TAGLIAPIETRA<br />
tra forme di vita e comportamenti intesi come corpi che agiscono e<br />
interagiscono tra di loro. Questa è la storia. E nella storia noi vediamo<br />
che l’uomo non ha mai conservato per troppo tempo il medesimo<br />
sistema economico e il medesimo sistema simbolico. L’attuale<br />
crisi è, reciprocamente, crisi del sistema economico e crisi del sistema<br />
simbolico. O si rimane nella crisi a tempo indeterminato o se ne<br />
esce. La prima ipotesi è ovviamente un azzardo, visto il potenziale<br />
tecno-scientifico distruttivo che l’uomo ha nelle sue mani.<br />
Rischiamo che questa crisi sia realmente la fine di tutte le cose, ma<br />
non dal punto di vista di un senso, bensì di un non-senso casuale,<br />
una catastrofe senza senso. L’altra ipotesi è l’uscita dalla crisi<br />
costruendo un nuovo modello di attività simbolica e di convivenza<br />
non basato più sull’azzardo capitalistico, ma sulla razionalizzazione<br />
della fine e sulla sua comprensione. “Comprensione della fine” significa<br />
“comprensione dell’altro”, poiché la fine vuol dire anche fine di<br />
me stesso che mi mette in contatto con l’altro. Se non fossimo individui<br />
finiti, non potremmo mai incontrare l’altro. L’individuo infinito<br />
è un folle, è la follia dell’Unico di cui scriveva Max Stirner. Oggi<br />
viviamo in un delirio dell’unico e in un sistema dove vige quel famoso<br />
aforisma di Hume secondo il quale «piuttosto che farmi male<br />
all’unghia del mignolo, perisca il mondo intero». Siamo di fronte a<br />
un egoismo potentissimo, esteso su scala globale.<br />
Communitas: Questo egoismo pone un’unica alternativa a sé, il deserto,<br />
la desertificazione del mondo...<br />
Tagliapietra: Il capitalismo si regge sulla possibilità che ci sia uno<br />
spazio – quello delle decisioni economiche – in cui non si intravede<br />
immediatamente chi può trarre un vantaggio o uno svantaggio. Si<br />
regge, in sostanza, su una non previsione degli esiti delle transazioni.<br />
Questa non previsione è aumentata vertiginosamente col crescere<br />
della complessità del sistema ma, soprattutto, col fatto che la figura<br />
vincente della razionalità è una figura automatizzata. L’idea dell’automatismo<br />
è stata inserita all’interno della logica razionale e così<br />
COMMUNITAS 55 - KRISIS • 79