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LA FINE DI UN SOGNO<br />
NATO NEL 68<br />
Il tramonto del berlusconismo è un momento di una crisi più ampia:<br />
quella che avvolge l’orizzonte ideale di tutto il mondo occidentale.<br />
Che ha, paradossalmente, le sue radici nella cultura sessantottina.<br />
Perché è stata la sinistra che ha legittimato la cultura di destra che<br />
avrebbe trionfato a partire dagli anni 80. Il vento di Berlusconi è stato<br />
il vento della globalizzazione e dell’occidentalismo post 89. Quel<br />
mondo, a seguito dello shock finanziario e della bancarotta mondiale,<br />
sta cadendo a pezzi travolgendo miti e icone. E a delusione di coloro<br />
che ci hanno creduto e sperato prende la forma del risentimento<br />
dialogo con Massimo Borghesi<br />
di Alessandro Banfi<br />
La lunga agonia che ha accompagnato le ultime fasi della legislatura<br />
del governo Berlusconi e il disagio di molti davanti alla situazione<br />
politica rendono necessaria una riflessione su Silvio Berlusconi e il berlusconismo.<br />
Tenendo presente che l’Italia è il Paese del «servo encomio e<br />
del codardo oltraggio» è il momento di approfondire culturalmente<br />
l’analisi di questo fenomeno. Ne parliamo con Massimo Borghesi,<br />
docente di Filosofia morale nell’Università di Perugia.<br />
Communitas: Professore, è finito un mondo?<br />
Massimo Borghesi: La percezione che stavamo vivendo la fine di un’epoca<br />
era molto diffusa da tempo. Non si tratta solo di un fenomeno italiano.<br />
Il tramonto del berlusconismo è un momento di una crisi più ampia:<br />
quella che avvolge, in questo momento, l’orizzonte ideale di tutto il<br />
mondo occidentale. Noi stiamo assistendo, anche a seguito della grave<br />
débâcle economico-finanziaria, alla crisi del modello di vita e di costume<br />
COMMUNITAS 55 - KRISIS • 119