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POVERTÀ DELLA POLITICA<br />

POLITICA DELLA POVERTÀ<br />

All’origine dell’inquietante livello della povertà in Italia c’è<br />

una sconfitta sociale. Un arretramento severo delle condizioni<br />

economiche e dello status sociale del lavoro e dei lavoratori.<br />

Ma c’è anche – e soprattutto – l’insufficienza e l’inefficacia<br />

delle politiche pubbliche di contrasto alla povertà. Insomma, la<br />

miseria della politica italiana nei confronti della povertà.<br />

di Marco Revelli<br />

sociologo<br />

Non so se possiamo definirci un “Paese povero”… Dal momento<br />

che qui quasi un’auto su dieci che incontri per strada è un Suv. E<br />

che lo scorso anno, in piena crisi, sono state immatricolate in Italia oltre<br />

200mila auto di fascia alta (Audi, Mercedes, Bmw, dal prezzo medio<br />

superiore ai 100mila euro), 629 Ferrari, 151 Lamborghini, 503<br />

Maserati… Difficile dunque definirci un “Paese povero”. Certo però<br />

siamo un “Paese di poveri”.<br />

Sono tanti i poveri in Italia. Erano quasi 8 milioni nel 2009<br />

(7.810.000, per la precisione) le persone in condizione di “povertà relativa”,<br />

secondo la più recente rilevazione Istat sulla base dell’Indagine<br />

annuale sui consumi delle famiglie 1 . E la cifra è per certi aspetti sottostimata<br />

per ragioni tecnicamente statistiche. Per il fatto cioè che si trat-<br />

1 Il dato, come buona parte di quelli che seguono, è tratto dal “Rapporto 2010” della<br />

Commissione d’indagine sull’esclusione sociale - CIES (Roma, 2010), che ha concluso i<br />

propri lavori nel luglio dello stesso anno.<br />

COMMUNITAS 55 - KRISIS • 19

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