29.05.2013 Views

11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MARCO REVELLI<br />

L’Italia ha un tasso “originario” di rischio di povertà del 43% (né troppo<br />

alto né particolarmente basso). D’altra parte, che il livello di povertà<br />

“prima di tutti i trasferimenti” sia così elevato, fino a coinvolgere quasi la<br />

metà della popolazione, è comprensibile se si tiene conto del fatto che<br />

esso riguarda anche quella parte di abitanti che stanno fuori dal mercato<br />

del lavoro, o perché troppo vecchi e dunque “ritirati” o perché troppo<br />

giovani, e che dunque sarebbero del tutto privi di reddito senza una<br />

qualche forma di trasferimento di reddito.<br />

La spesa pensionistica dà un primo, consistente taglio: dimezza all’incirca<br />

il tasso di povertà, in alcuni Paesi un po’ di più, in altri un po’ di<br />

meno. Per noi è particolarmente efficiente: abbassa la percentuale della<br />

popolazione “a rischio di povertà” di circa 20<br />

punti (esattamente come la Germania, un paio<br />

“<br />

di punti meno della Francia ma circa 2 punti e<br />

mezzo sopra la media dell’Europa a 15 e 3<br />

punti sopra quella dell’Europa a 27), a dimostrazione<br />

del buon grado di rendimento del<br />

nostro sistema pensionistico.<br />

Poi intervengono le politiche ad hoc. Ed è qui<br />

– permettetemi l’espressione – che “casca l’asino”<br />

(o gli asini): la riduzione del tasso di povertà,<br />

per l’Italia, per questa voce, è di appena 4<br />

punti percentuali. La più misera tra tutti i Paesi europei. Svezia e<br />

Norvegia abbassano i propri livelli di povertà rispettivamente di 19 e di<br />

17 punti. La Danimarca (che già partiva con un basso livello di incidenza)<br />

di 16. La Germania di 13. La media europea è sui 10 punti. Noi<br />

appena 4!<br />

Né la cosa non deve stupire più di tanto se si considerano gli specifici<br />

investimenti “sociali” in politiche di contrasto della povertà: l’Italia ha<br />

investito, alla voce “Politiche in materia di social exclusion”, in media<br />

l’equivalente di 13,3 euro pro capite, contro i 592 dell’Olanda, i 307 della<br />

Danimarca, i 218 della Svezia, i 133 della Francia… La nostra spesa<br />

sociale complessiva non è particolarmente bassa: 6.464 euro pro capite,<br />

È sulle politiche ad hoc.<br />

che “casca l’asino”:<br />

qui la riduzione del tasso<br />

di povertà, per l’Italia,<br />

è di appena 4 punti.<br />

La più misera in Europa<br />

”<br />

COMMUNITAS 55 - KRISIS • 29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!