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11a2013_communitas 5.. - CHERSI/libri

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IL SENSO DELLA FINE<br />

la morte di un altro individuo senza averne la diretta e chiara responsabilità<br />

se non nel tuo animo – è progressivamente diventato il legame<br />

modello della cosiddetta globalizzazione. Partecipiamo tutti dell’economia<br />

del globo, ma i nostri rapporti commerciali, per quanto<br />

sempre più intensificati, sono all’insegna dell’interesse. E che cos’altro<br />

è l’interesse se non ciò che afferma che, se non rilevo una immediata<br />

relazione tra la morte di qualcuno e un’azione moralmente<br />

turpe, allora non sono responsabile? Se uccido “visibilmente” qualcuno,<br />

la condanna morale funziona ancora. Ma se affamo un intero<br />

Paese in base a una complesso meccanismo finanziario di derivati, in<br />

questo caso la logica del mandarino cinese di balzachiana memoria<br />

è perfettamente operante. Non solo, nella globalizzazione, a differenza<br />

dell’Apologo di Balzac, io non so nemmeno che sto uccidendo<br />

qualcuno. Semplicemente consumo, mangio, parlo, lavoro. O magari<br />

mi diverto.<br />

Communitas: Nel suo Icone della fine, ripercorrendo l’idea di Apocalisse,<br />

sulla quale già ci siamo soffermati, lei ricorda che per pensare il significato<br />

autentico della Crisi è necessario abbandonare «l’esattezza della sua<br />

mera opposizione con la Fine» 5 . La parola “crisi” deriva dal greco krísis, i<br />

cui significati si possono riassumere attorno a tre nuclei semantici. Dalla<br />

krísis come “separazione”, alla krísis come “giudizio”, giungendo alla krísis<br />

come “evento”. La modernità ha concepito la Crisi come evento perfetto,<br />

come Apocalisse... Una lettura non solo economica, ma anche simbolica<br />

della crisi appare quanto mai necessaria...<br />

Tagliapietra: Bisogna ricordare a una certa concezione idealistica<br />

della cultura le sue basi materiali. Le idee, rammentiamolo, sono al<br />

contempo la struttura materiale e la struttura simbolica – due aspetti<br />

non separabili – del nostro mondo. C’è un’integrazione continua<br />

5 Andrea Tagliapietra, Icone della fine. Immagini apocalittiche, filmografie, miti, Il Mulino,<br />

Bologna 2011, p. 78.<br />

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