05.06.2013 Views

Creaturine - Sardegna Cultura

Creaturine - Sardegna Cultura

Creaturine - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

cato (come pure il suono, come pure la necessità) ma che<br />

presto le sarebbero divenute familiari. Sarebbero andati a<br />

stabilirsi nel Maine per i primi tempi dove lei avrebbe trovato<br />

lavoro come cucitrice nelle sartorie Delacroix e lui<br />

nel Colorificio Italiano. Ferdinando l’avrebbe protetta<br />

per tutto quel tempo, l’avrebbe vegliata nel sonno, celebrata<br />

nella veglia, l’avrebbe curata quando cadendo da un<br />

filobus lei avrebbe riportato la frattura di entrambe le tibie<br />

e altri guai da rendere necessari due mesi di degenza in<br />

ospedale e poi un altro di immobilità assoluta nella loro<br />

casetta di legni sul fiume Saint John, giorni di dorata convalescenza<br />

ormai sgombri di dolore trascorsi nel racconto<br />

di un fuoco che egli avrebbe provveduto a mantenere<br />

sempre acceso nel camino modellandone la fiamma come<br />

un artigiano della luce. In quei giorni di oscura tenerezza<br />

avrebbero concepito il loro primo figlio rigirandosi in un<br />

letto di acque, così a lei pareva quel loro giaciglio minacciato<br />

dalla piena. Avrebbero guardato insieme dalla grata<br />

il fiume ricoperto di melme, le giornate uggiose, i boschi<br />

sostenuti dall’infinita triste marea di tronchi. Il profumo<br />

degli abeti li avrebbe sopraffatti facendo loro smarrire<br />

ogni senso del tempo e in quella narcosi lei si sarebbe domandata<br />

come la cattiva stagione potesse accompagnarsi<br />

a una tale abboffata di felicità. In seguito, quando gli anni<br />

l’avrebbero condotta sull’orlo di un primo precipizio per<br />

mostrarle la vecchiaia dall’alto, lei avrebbe ricordato quei<br />

giorni sul fiume come un capolavoro messo su dalle tante<br />

casualità e le avrebbe ringraziate. Così come avrebbe ringraziato<br />

il padreterno o chi per lui per averle mandato<br />

quel dono insperato in un lontanissimo mattino di neve<br />

morta.<br />

120<br />

Sotto la pensilina del caffè, mentre il teppista prendeva<br />

la mira, Bianca non poteva saperlo ma quell’uomo era<br />

già apparso al suo orizzonte. Nel chiarore baluginante<br />

della strada le si faceva incontro l’uomo che le sarebbe<br />

stato al fianco per sempre. Le sarebbe stato, se per schivare<br />

quella palla di neve lei non avesse voltato il capo<br />

dall’altra parte e dentro la prima “O” di Godimondo impressa<br />

sul vetro del caffè non avesse incontrato gli occhi<br />

fermi e malinconici di Rosario Vaira.<br />

121

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!