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Creaturine - Sardegna Cultura

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6<br />

La città era allagata, soprattutto nella parte bassa.<br />

L’acqua arrivava di corsa dai quartieri alti e si fermava<br />

nei vicoli. Senza uno sfogo, o quasi, tutto era ridotto a un<br />

acquitrino. Benché il livello non avesse ancora raggiunto<br />

i due palmi d’altezza c’era già chi aveva fatto ricorso a imbarcazioni<br />

di fortuna.<br />

Rosario osservava il desolato paesaggio sotto casa con<br />

la fronte poggiata alla finestrella quadrata della sua camera<br />

da letto dove uno dei guanciali ancora fumava della cenere<br />

dei sogni di Bianca. Era trascorso un mese da quando<br />

lei se n’era andata ed egli ne celebrava il trigesimo come<br />

quei prossimi alla fine che non sentono l’ago bucare<br />

la pelle. Il mondo si era spogliato della sua bella scenografia.<br />

Lei non avrebbe più riso vedendolo entrare nei<br />

negozi con l’ombrello aperto, non avrebbe più pronunciato<br />

il suo nome all’infinito, non avrebbe più affondato<br />

il naso tra i suoi capelli.<br />

Se ne era andata come fanno certi morti, all’improvviso,<br />

lasciando la caffettiera al fuoco e gli occhiali sul comodino.<br />

Andata via senza una parola lasciando che l’ultima<br />

frase pronunciata, l’indistruttibile frase rimasta a rimbalzare<br />

negli spogli locali della sua vita fosse: sei poca cosa.<br />

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