Creaturine - Sardegna Cultura
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chiamò: – Sai amore… lui si voltò a guardarla col cuore di<br />
nuovo pieno.<br />
– Sai amore… – continuò lei col tono più leggero che<br />
egli le avesse mai udito – avevo così paura di svegliarmi e<br />
di accorgermi che tu fossi poca cosa. Ora è successo.<br />
Il suo pigiama si raggrinzì come carta straccia e lui vi invecchiò<br />
dentro. Andò all’aperto e si confuse tra la folla del<br />
Corso Vittorio Emanuele. A vederlo così il mondo non<br />
sembrava cambiato. Carrettieri e portalettere ne magnificavano<br />
il meccanismo, la pioggia lucente lavava le finestre;<br />
camminò a casaccio per i vicoli ridotti a fiumi. Sedette<br />
sul gradino di una stalla. Se ne stette senza sguardo a incespicare<br />
sui pensieri. Devo farmi forza pensò guardandosi<br />
le scarpe che cominciavano a imbarcare acqua. Si<br />
alzò. Devo fare qualcosa. Spiegare a Bianca che nulla è<br />
perduto, che si può ritentare. Glielo avrebbe spiegato e lei<br />
avrebbe capito, avrebbe capito che lui era ritornato, che<br />
era di nuovo quello di una volta. Camminava a passo svelto,<br />
fradicio tra la gente sotto gli ombrelli. Varcò la soglia<br />
dell’ingresso in uno stato spaventoso. La donna era lì e<br />
sembrava aspettarlo. Rosario grondava secchi d’acqua sul<br />
tappeto. Litri e litri di pioggia che perdeva dalle tasche.<br />
– Non vuole togliersi la giacca dottore?<br />
– Sono venuto per andarmene.<br />
– Ma almeno la giacca potresti toglierla, – insistette da<br />
seduta Letizia Tedde, e poi: – Ti stavo aspettando.<br />
– Non mi importa sai? – la guardò sereno.<br />
– Non ti importa cosa?<br />
– Non mi importa, non mi importa.<br />
– Bene vediamo allora cosa ti importa, questo ti importa?<br />
Su, leviamo questa giacca; e questa camicia bagnata.<br />
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Lo denudò come sempre. Lo denudò di tutto. Lo cosparse<br />
di alghe, di maestrale, di aceto benedetto. Gli mise<br />
i fiori secchi nelle ascelle. Gli si dimenò sopra cercando il<br />
suono della vecchia battaglia, le provò tutte per riaccenderlo,<br />
ma l’acqua aveva irreparabilmente danneggiato<br />
ogni cosa. Restò freddo così come era entrato.<br />
Con calma si rivestì, si ricompose e andò via.<br />
Per la strada si pettinò con le mani, impaziente di arrivare<br />
a casa. Quando vi giunse la porta era solo accostata.<br />
Fece piano ma tutto era oramai chiaro. Tutto era come<br />
doveva essere. Bianca se n’era andata.<br />
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