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Creaturine - Sardegna Cultura

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Era iniziata così dunque. La storia s’era frugata nelle tasche<br />

e ne aveva cavato fuori: un calesse, un malore di Demetrio<br />

Pes e un sacchetto di caramelle. La storia prese<br />

Bianca e Rosario e li posò sul calesse, poi disse al cavallo<br />

vai, mi raccomando vai, tu sei l’Amore. Poi dispose le cose<br />

per bene; diede da bere e da conversare a tutti, diede una<br />

mano in cucina alla ragazza, diede a Rosario la stanza di<br />

Marta Giordano dove egli si spogliò con la meticolosità di<br />

sempre, ripiegando i pantaloni sulla sedia, allineando le<br />

scarpe, pettinandosi un’ultima volta. Rosario Vaira aveva<br />

trentaquattro anni e dormiva sul fianco destro quando<br />

aprendo gli occhi alle tre del mattino vide il bimbo alla finestra.<br />

Il bimbo aveva un trenino di latta tra le mani e cantava<br />

la sua triste canzone degli addii e lo chiamava mammina<br />

e cantava così bene da lasciare spappolati. Rosario<br />

fissava il bimbo a bocca aperta ma proprio quando sedette<br />

sul cuscino per osservarlo meglio o per meglio ascoltarlo<br />

o forse per parlargli il piccolo cantante perse luce e si<br />

disfece.<br />

L’uomo restò a contemplare la finestra vuota. Quindi si<br />

alzò, l’aprì e guardò di fuori dove la Terra continuava a girare<br />

calma su se stessa. Richiuse e tornò al letto. Prese il<br />

pettine dalla tasca e lo tenne in mano senza pettinarsi.<br />

Erano le tre e trenta. Poco dopo il sonno lo convinse a rituffarsi<br />

tra le braccia della cantoniera.<br />

150<br />

10<br />

Un giorno riabbracciando suo marito di ritorno dal dispensario<br />

Bianca Pes gli disse: – Ci sono i tuoi amici.<br />

L’uomo sollevò lo sguardo e vide fermi sulla porta della<br />

sala da pranzo Raffaele e Tobia Poro che lo fissavano rossi<br />

in viso e con due enormi sorrisi a fisarmonica. I due gemelli<br />

gli andarono incontro pattinando dalla felicità, poi<br />

lo strinsero forte insieme, Tobia alla vita, Raffaele alle<br />

spalle, tanto forte che egli quasi dovette gridare per liberarsi:<br />

– Vi voglio bene ragazzi, vi voglio bene!<br />

I due ragazzi avevano più di cinquant’anni adesso e<br />

non avevano smesso di battere in lungo e in largo l’isola<br />

coi loro carichi di olio da illuminazione. Ora che erano<br />

diventati grandi e più coscienziosi però non era più come<br />

una volta quando Antonio proibiva loro di salire sui bastimenti,<br />

ora non solo erano capaci di farlo senza addormentarsi<br />

ma seguivano la merce sino ai porti di destinazione<br />

ed avevano visitato la Liguria, la Toscana e la costa<br />

sul mar Ionio.<br />

Rosario ne fu così sorpreso e felice che organizzò in<br />

quattro e quattr’otto una festicciola per il pomeriggio. –<br />

Qui ci vuole qualcosa di forte, ma ditemi di Adelaide e<br />

Antonio.<br />

– Stanno bene.<br />

151

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