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Creaturine - Sardegna Cultura

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col suo corredo di piste, di indizi, di tracce da studiare;<br />

adorava la caccia ai fuggiaschi, amava seguirli lungo le loro<br />

scie di ansia, assediarli con pazienza; l’odore dell’uomo<br />

sui cespugli, i suoi brandelli di pelle nei rovi, la foga che<br />

avvertiva nei muri di pietra abbattuti, nelle impronte insanguinate<br />

lasciate dalle mani, nelle zavorre abbandonate<br />

e tutto quanto di più disperato può scaturire da un uomo<br />

disperato lo metteva di buon umore.<br />

Ademaro Grondona riaccese il sigaro dirigendo il fumo<br />

verso il volto del militare generato dal suo pensiero. La testa<br />

di Rais fluttuava sulle tende smosse dalla brezza. Il<br />

maestro socchiuse gli occhi e rimase per un istante con le<br />

labbra dischiuse ed il mento distorto, ad allisciarsi con la<br />

punta della lingua la punta di un canino.<br />

Alle cinque del mattino Adelaide Poro fresca fresca di<br />

sogno scaricò l’insetticida sul davanzale e richiuse la finestra.<br />

Aprirono la porta sul patio e sedettero appena fuori<br />

della soglia, dove la prima luce era in arrivo, sorvegliando<br />

il malato con gli sguardi e parlando a bassa voce. Quando<br />

la notte scrollò definitivamente il suo testone liberandosi<br />

dei grilli e delle stelle, li trovò addormentati sulle sedie<br />

con le candele accese in grembo.<br />

E così li trovò Rosario. Lo svegliò un bacio di sole in pieno<br />

volto e s’accorse di quanto era bello il mondo, erano<br />

belli la porta, il bicchiere, il bollitore sfiorati dalle atmosfere<br />

della guarigione. La gamba non gli doleva più e, per<br />

quanto ancora impastata di marmellate, aveva smesso la<br />

lucentezza mostruosa della notte ed ora era più simile a<br />

un agnellino sazio e appisolato. Nella stanza invasa dal sole<br />

che restituiva il rosso ai ravanelli e il giallo ai gialli Rosario<br />

ripercorse le ultime ore trascorse. La gamba gli aveva<br />

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parlato ne era certo. Lui aveva aperto gli occhi e ne aveva<br />

visto la bocca muoversi ed erano state parole di conforto:<br />

nonostante l’aspetto ripugnante, gli aveva detto non ci lasceremo<br />

mai. Poi s’erano riaddormentati e Rosario aveva<br />

sognato Giovanni il campanaro e ne aveva udito i rintocchi<br />

e forse sulla sua fronte sarà spuntato l’albero e chissà<br />

cos’altro in quell’ora in cui tutti navigavano da soli, in<br />

quell’ora di tristissime spose, in quell’ora di coscienze<br />

amiche e complementari.<br />

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