Creaturine - Sardegna Cultura
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Le pecore lo avevano notato mentre s’aggirava tra i cumuli<br />
di terra e l’avevano seguito. Il camposanto era ai<br />
confini di un altipiano e sembrava abbandonato, non vi<br />
erano villaggi intorno, al centro del perimetro di muretti<br />
che lo delimitavano vide un ombrello da pastore appeso<br />
al ramo dell’unico albero, lo aprì, era una bella giornata<br />
d’inverno, grigia e tiepida e non pioveva da mesi, uscì<br />
sotto l’ombrello aperto seguito dalle cinque pecore e si<br />
diresse verso il bosco.<br />
– Non avete schifo di brucare la barba dei morti? – disse<br />
rivolto alle bestie, – e non solo… possono essere capelli o<br />
peluria in genere, della schiena, fate proprio schifo voi, vi<br />
porto io in un posto dove la cucina ha senz’altro qualcosa<br />
di meglio da offrirvi, erba novella di dicembre (credo dicembre),<br />
germogli di perastro, tante foglioline tenere, dovete<br />
solo seguirmi, non dovete fare altro che seguirmi e<br />
promettermi di non mangiare più quella roba là; o forse<br />
siete anime? magari di prostitute… vi prostituivate? non<br />
fa niente potete dirmelo, qui ci si dice tutto, non ci devono<br />
essere segreti tra noi, se lo facevate avrete avuto le vostre<br />
buone ragioni, ne sono certo, ma io credo che siate solo<br />
dei bravi animaletti che si staranno domandando dove<br />
ci porti, non è così? Dove ci porti?<br />
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