Creaturine - Sardegna Cultura
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Grondona cominciò a sollevare lento lento un braccio nel<br />
mondo di Adelaide, gli sguardi scorrevano e il tempo parve<br />
rallentare. Grondona levò più alto il braccio, ancor più<br />
lento e alto, lenta una vespa attraversò la carreggiata, lento<br />
e tanto lento cadde un petalo dal vasetto lasciandosi<br />
una scia di viola dietro il suo precipitare.<br />
Quando la vita ripristinò la sua velocità naturale l’asina<br />
esplose il suo ragliare, Adelaide ritornò al suo smoccolare,<br />
l’aia tutta al suo indolente e strepitoso girovagare. Per<br />
Rosario fu come una sberla in pieno viso: – Vada! Non vede<br />
cosa sta succedendo? – gli urlava il maestro col braccio<br />
per aria indicando l’abbeveratoio dove l’asina con la serpe<br />
arrotolata al naso scalciava disperata. – Corra, su, corra,<br />
non stia lì imbambolato. – Rosario corse alla vasca accompagnato<br />
dal tifo accanito delle bestie, aveva una gamba<br />
malconcia e zoppicava, strappò il rettile e lo lanciò tra i<br />
gerani. L’asina si calmò. Calò un silenzio improvviso.<br />
Nessuno applaudiva più, nessuno più acclamava o starnazzava,<br />
le asine si baciarono, Grondona osservava - s’accese<br />
il sigaro, il fumo lo avvolse, la testa scomparve, fu simile<br />
a Dio dentro una nuvola - Adelaide sorrideva e Rosario<br />
ansimava.<br />
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La casa dei fratelli Poro almeno per un po’ fu la loro casa.<br />
Adelaide e Ademaro si erano amati da giovanissimi,<br />
voluti bene. Di lei fanciulla Ademaro conservava un odore<br />
buono di cavoli sui fianchi e uno svolazzo di pizzi sul<br />
seno, quei seni sui quali lui aveva creduto di investire buona<br />
parte della sua vita da maestro elementare e che invece<br />
gli erano scappati via come due leprotti. Di lui Adelaide<br />
ricordava la bella maniera di starle accanto (forse troppo<br />
distante), ricordava le braccia nodose e un cuore a scomparti.<br />
Si può dire che il vero amore non li avesse mai colpiti,<br />
troppo impegnato ad inseguir pernici lui, troppo acerba<br />
lei. Ma il sentimentino che li aveva uniti in gioventù divenne<br />
col tempo strada maestra della loro amicizia. Altre,<br />
amicizie, Grondona non ne coltivava, ammesso che per<br />
amicizia si intenda quel sentimento votato alla più estrema<br />
fratellanza, mediamente oscuro, alieno da riserve transitorie,<br />
e col dono di una leggerezza prodigiosa quanto la<br />
sua crescita. Di così miracolose non ne aveva, no, a parte<br />
Adelaide. Di lei si fidava. A oltre vent’anni da quel loro<br />
primo adolescenziale amore, la donna era stata dolcemente<br />
cedevole con lui, quando colera e tifo avevano fatto<br />
scempio di cristiani tra la scolaresca, quando l’innata<br />
disposizione dell’uomo verso le cose del mondo aveva ce-<br />
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