05.06.2013 Views

Creaturine - Sardegna Cultura

Creaturine - Sardegna Cultura

Creaturine - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ademaro, quindi anche il maestro montò in sella e ripartirono<br />

e fu l’ultima volta in cui Rosario vide il maestro<br />

Grondona se non si vuole considerare tale un’altra, tanti<br />

anni più tardi, in cui lo vedrà su uno specchio ma lo<br />

scambierà per un ricordo.<br />

A casa Poro erano arrivati gli ultimi due fratelli, Raffaele<br />

e Tobia; affaticati da un lungo viaggio di lavoro dormivano<br />

senza interruzione da trentasei ore. Rosario li aveva<br />

veduti per un solo attimo sfilare davanti alla porta aperta<br />

della sua camera mentre quasi accasciati l’uno sull’altro<br />

dalla fatica arrancavano verso i propri letti. Erano gemelli,<br />

tarchiati e obesi, lenti, inseparabili, inoffensivi, adoravano<br />

Adelaide, veneravano Antonio col quale andavano<br />

a dormire ad ogni metà della notte calandosi dai loro letti<br />

e infilandosi entrambi in quello dell’uomo, a trentacinque<br />

anni. – Non mi fate dormire! – li rimproverava il fratello.<br />

– Occupate tutto il letto, cercate almeno di non ingrassare<br />

più.<br />

Posseduti da una rara forma d’indolenza erano capaci<br />

di abbandonarsi al sonno nei luoghi e nei tempi più impensati,<br />

Raffaele e Tobia, persino sugli alberi da frutto<br />

nonostante i richiami della sorella dabbasso con la cesta<br />

in mano o sul più bello d’una conversazione, al punto che<br />

Antonio per i trasporti d’olio da illuminazione aveva imposto<br />

loro turni rigidi a guardia l’uno dell’altro e che non<br />

pensassero di salire mai su una di quelle navi, le merci dovevano<br />

venire scaricate e consegnate sulla banchina del<br />

porto o il rischio era di saperli beati di sonno in un qualche<br />

magazzino doganale di Palermo.<br />

Rosario continuava a migliorare. Riprese in mano libri<br />

e quaderni gettandosi a capofitto nello studio. Studiava<br />

58<br />

l’intero mattino con bramosia quasi e non lo scuotevano i<br />

mocci dei bambini che trovava sui lembi delle pagine, né<br />

i sorrisi degli asini che di tanto in tanto entravano nella<br />

sua stanza per un saluto. Niente lo distoglieva dal suo calarsi<br />

tra le aritmetiche che gli occupavano la mente coi loro<br />

eserciti di numeretti in guerra. Adelaide se ne preoccupò,<br />

il ragazzo non aveva più quel bell’appetito delle<br />

passate settimane ed anche il pallore era tornato. Oltretutto<br />

la gamba mostrava un brutto arrossamento. Il dottor<br />

Gala prescrisse tre giorni di riposo assoluto che rigenerarono<br />

le vene abbandonate del giovane. – Dobbiamo<br />

rieducare, – gli aveva detto in seguito, – passeggi.<br />

In quei giorni giunse la notizia che l’orchestrina di Giuseppe<br />

Talana sarebbe intervenuta alla fiera di Santa Tecla<br />

per la gioia e il godimento di tutti quanti folleggiavano per<br />

quell’inferno di mazurche. Fu Raffaele di ritorno da un<br />

nuovo breve viaggio col fratello a strillare l’avvenimento<br />

per le stanze ancora semiaddormentate della casa. – Cos’è<br />

successo? – chiese la sorella assonnata in piedi sulla porta<br />

della sala, la criniera grigia di capelli sciolti sulle spalle,<br />

due occhiaie grandi come uova. I gemelli dissero tutto<br />

d’un fiato quanto c’era da dire. E lo ripeterono agli altri<br />

quando tutti insieme sedettero sotto il pergolato intorno<br />

al tavolo della colazione. – Niente da fare, – mormorò Antonio<br />

spegnendo il sigaro con le dita e sparando fumo dal<br />

naso e dalle orecchie, – niente da fare, – rincarò spegnendo<br />

sul nascere i sorrisi. – La gamba di Rosario non è ancora<br />

a posto, – e continuò nel silenzio più totale, – non si può<br />

trascinarlo come un sacco, la stampella fa male, il viaggio<br />

è lungo, non meno di sette ore, ci vorrebbe una carrozzella<br />

che non abbiamo, dunque niente da fare.<br />

59

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!