Creaturine - Sardegna Cultura
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Alla partenza dei gemelli l’amore rivenne fuori dai cassetti,<br />
da sotto i letti, dai barattoli. Ce n’era dappertutto.<br />
Rosario lo perdeva dalle tasche. Bianca lo stendeva, lo stirava,<br />
lo impilava in alte colonnine barcollanti di biancheria.<br />
Presero l’abitudine di andare a teatro dopo cena, una<br />
volta alla settimana. Passeggiavano per le strade sfiorando<br />
i tavolini dei caffè all’aperto, lei sottobraccio a lui, salutavano,<br />
stretti nel loro segreto di amore appena consumato<br />
(amore serale, quello dei veri amanti, fatto per scelta<br />
e non trovato accanto e non portato dal sonno, non venuto<br />
dalla notte ma deciso insieme ed attuato, che si fa<br />
nel rumore della via e della città ancora operosa, che si fa<br />
quando tutti di fuori si affannano, trasportano, trafficano,<br />
producono).<br />
Poi tornavano in carrozza, oppure facevano due passi,<br />
passeggiate interminabili che li conducevano fuori dal<br />
tempo. Parlavano di tutto. Perché c’era sempre qualcosa<br />
da dire e da raccontarsi, sul lavoro, sulla giornata trascorsa,<br />
sull’opera appena vista, sugli uomini e le donne incontrati<br />
nel foyer, perché c’erano sempre parole da ascoltare.<br />
Si parlavano e si parlavano sempre. Quando si sentivano<br />
vicini, quando erano stanchi, quando erano allegri o abbattuti,<br />
quando non si vedevano e nel buio del letto, in<br />
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