Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
[47]<br />
Adottiamo la tradizionale traduzione di G. Gentile, anche se troppo<br />
carica del suo idealismo, che rende il termine tedesco Gemüth con 'spirito'.<br />
Altri portano 'animo', o 'mente'.<br />
[48]<br />
Si noti che, per Kant, l'intuizione può essere solo sensibile e non<br />
intellettuale (B 255-258). Kant nega che l'uomo possa avere un'intuizione di<br />
questo tipo e quindi nega una tesi ricorrente alla sua epoca. Tale negazione<br />
si basa sul fatto che per Kant l'intuizione intellettuale è possibile solo per<br />
una mente divina, o per una mente che partecipando a quella divina arriva a<br />
conoscere le cose come sono realmente, come sono in sé.<br />
[49]<br />
La scienza che si occupa di tali concetti è l'estetica trascedentale<br />
all'interno <strong>della</strong> quale vi è una loro esposizione metafisica (rappresentazione<br />
di ciò che appartiene a tali concetti in quanto dati a priori) e una loro<br />
esposizione trascendentale (loro definizione come condizioni per la<br />
possibilità <strong>della</strong> conoscenza sintetica a priori correlata, ossia,<br />
rispettivamente, geometria e cinematica).<br />
[50]<br />
Sono quindi fallaci le tesi di Leibniz e Ch.Wolff per i quali la prima<br />
rappresentazione è imprecisa (cfr. B 85). Nella Dissertazione del '70 dice:<br />
“Da ciò risulta che male si spiega il sensitivo come conosciuto piuttosto<br />
confusamente e l'intellettuale come qualcosa di cui si ha cognizione distinta.<br />
Queste sono infatti soltanto differenze logiche che assolutamente non<br />
toccano i dati, presupposti da ogni comparazione logica. I dati sensitivi<br />
possono per l'appunto essere distinti e quelli intellettuali invece<br />
sommamente confusi” (Kant, 1770, pp. 430-431).<br />
[ 1]<br />
5 Nel senso di fenomeno (Erscheinung). Tra l'altro, Kant più volte<br />
sottolinea che il fenomeno (Erscheinung) non è mera apparenza (Schein).<br />
Quando si parla di apparenza, o illusione, bisogna però distinguere fra vari<br />
tipi: quella trascendentale, ossia quella più importante e pericolosa, quella<br />
logica e quella empirica. L'apparenza trascedentale si ha quando la necessità<br />
soggettiva delle connessioni dovute ai nostri concetti intellettuali viene<br />
scambiata per necessità oggettiva <strong>della</strong> cosa in sé (cfr. B 288), per esempio,<br />
“i predicati dei fenomeni possono essere attribuiti all'oggetto stesso in<br />
rapporto al nostro senso, per es.: alla rosa il color rosso o l'odore; ma<br />
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