10.06.2013 Views

Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

Come si vede il successo epistemologico <strong>della</strong> matematica è intrinsecamente<br />

connesso alla natura dell'oggetto matematico, "puro e semplice", per questo adeguato a<br />

fornire l'inizio di quelle catene deduttive che fanno del metodo matematico un modello<br />

per ogni tipo di sapere. Cosa rende puro l'oggetto matematico? La sua estraneità al<br />

piano empirico, la sua indipendenza dall'incertezza e dalla fallacia sensibile.<br />

Questa fondamentale assunzione <strong>della</strong> natura dell'oggetto matematico va connessa<br />

alla capacità <strong>della</strong> matematica di fornire un modello metodologico generalizzabile a<br />

tutto il sapere. Ma si capisce subito che a questo punto Cartesio non deve più ricorrere,<br />

come Galileo, a una concezione metafisica <strong>della</strong> natura “scritta in lingua matematica”<br />

per giustificare la riuscita <strong>della</strong> fisica <strong>moderna</strong>. Se Galileo ha ontologizzato la<br />

matematica, Cartesio la sta gnoseologizzando. Si sta infatti compiendo quel<br />

fondamentale passaggio del moderno dall'ontologia alla <strong>gnoseologia</strong>. Basta infatti che<br />

ogni oggetto di conoscenza sia riconducibile a una evidenza mo<strong>della</strong>ta su quella<br />

matematica, oppure sia una conseguenza deducibile da evidenze di quel tipo, perché la<br />

verità diventi raggiungibile e perché ciò che viene riconosciuto vero sia anche accettato<br />

come esistente. La conoscenza umana matematizza la natura nel suo modo di<br />

conoscerla, meglio nella scelta, consapevole e giustificata, che questo è il miglior modo<br />

di conoscerla. L'ontologia in cui si sviluppa il pensiero cartesiano non è che la<br />

conseguenza di una scelta epistemologica, che fa <strong>della</strong> matematica, del suo oggetto e del<br />

suo metodo l'orizzonte entro il quale si raggiunge la verità. Corpi, pensiero, Dio non<br />

saranno che conseguenze di questa scelta.<br />

3.2. L'ontologia<br />

Ripercorrendo rapidamente il noto cammino delle Meditazioni metafisiche<br />

ricordiamo che, alla ricerca di una evidenza indubitabile, come suggerito dalla prima<br />

regola del metodo, Cartesio inizia a dubitare dalla conoscenza sensibile per passare a<br />

dubitare dell'esistenza di qualcosa di esterno che stimola questa conoscenza, e infine<br />

<strong>della</strong> stessa conoscenza intellettuale.<br />

Della prima si deve dubitare perché se i sensi hanno sbagliato una volta, come è<br />

stato, non è detto che non sbaglino ancora. Della realtà esterna dubitiamo per l'illusione<br />

vivissima, talvolta, che il sogno porta con sé, facendoci apparire presenti e vive realtà<br />

del tutto immaginarie. Ma dal sogno, con un'accelerazione iperbolica, Cartesio passa a<br />

CxC – Calls for Comments, SWIF www.swif.it/cxc 11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!