Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
[ ]<br />
66 Cohen, 1871, pp. 54-55. Questo sono esempi di concetti puri diversi<br />
dalle categorie, potrebbero essere portati altri esempi sia per le categorie che<br />
per i concetti empirici.<br />
[67]<br />
Kant prende il termine 'deduzione' dal linguaggio giuridico: “I giuristi,<br />
quando trattano di facoltà e pretese, distinguono in una questione giuridica<br />
quel che è di diritto (quid iuris) da ciò che si attiene al fatto (quid facti); ed<br />
esigendo la dimostrazione dell'uno e dell'alro punto, chiamano la prima<br />
quella che si deve dimostrare di diritto, o anche la pretesa, deduzione” (B<br />
121). Quindi Kant ammette tre forme di deduzione:<br />
1. la deduzione metafisica, volta a esibire la tavola delle categorie;<br />
2. la deduzione trascendentale, volta a mostrare perché le categorie<br />
costituiscono l'oggetto;<br />
3. la deduzione empirica, volta a indicare come mediante la riflessione<br />
sull'esperienza se ne possa derivare un concetto empirico.<br />
[ ]<br />
68 Paton (cfr. Paton, 1936, Vol. I, pp. 198-203) sembra sostenere che le tre<br />
operazioni logiche dell'intelletto, ossia comparazione, riflessione e<br />
astrazione, siano momenti che Kant applica a tutti i concetti e quindi anche a<br />
quelli puri. Penso, invece, che si debba interpretare le parole di Kant (eines<br />
jeden Begriffes überhaupt) come affermanti che le tre operazioni possono<br />
essere applicate a qualunque tipo di concetti empirici, ma non certo ai<br />
concetti puri: questi non possono essere frutto di comparazione e riflessione<br />
e nemmeno oggetto di astrazione: questi sono frutto dell'intelletto puro e<br />
basta. D'altronde in nessun luogo, Kant, discutendo delle tre operazioni,<br />
porta un concetto puro come esempio.<br />
[ ]<br />
69 Si noti che Kant usa il termine 'giudizio' in modo suo proprio. Infatti,<br />
classicamente, il 'giudizio' è l'atto mentale, mentre la 'proposizione' è la<br />
forma esplicita di tale atto. Quindi, quando Kant parla di 'giudizi', in realtà<br />
dovrebbe parlare di 'proposizioni'. Tuttavia, nel § 30 <strong>della</strong> <strong>Lo</strong>gica, Kant<br />
mostra di essere al corrente <strong>della</strong> diversità fra 'proposizione' e giudizio', solo<br />
che usa tale differenza secondo le sue necessità.<br />
[ ]<br />
70 Kant continua dicendo che i “giudizi analitici (affermativi) son dunque<br />
quelli, nei quali la connessione del predicato col soggetto viene pensata per<br />
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