Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
intuizione, il modo, in cui essa possa servire a dei giudizi. Sia tal concetto il<br />
concetto di causa: esso determina l'intuizione che gli si subordina, p. es.,<br />
quella di aria [Kant sta discutendo come il giudizio "l'aria è elastica" da<br />
percettivo possa diventare d'esperienza; su questo tema, cfr. più avanti],<br />
riguardo al giudicare in generale, cioè determina che il concetto di aria,<br />
riguardo alla dilatazione, sta, in un giudizio ipotetico, nel rapporto di<br />
antecedente a conseguente. Il concetto di causa adunque è un concetto puro<br />
dell'intelletto, che è affatto distinto da ogni percezione possibile e serve<br />
soltanto a determinare, riguardo al giudicare in generale, quella<br />
rappresentazione che è contenuta sotto di esso e a rendere possibile con ciò<br />
un giudizio universalmente valido. Or prima che possa nascere da un<br />
giudizio percettivo un giudizio di esperienza, si richiede anzitutto che la<br />
percezione sia sussunta sotto un tal concetto intellettivo; p. es., l'aria è<br />
subordinata al concetto di causa, il quale determina come ipotetico il<br />
giudizio su di essa riguardo alla dilatazione. Or così questa dilatazione non<br />
viene presentata come soltanto appartenente alla mia percezione dell'aria nel<br />
mio stato o in più dei miei stati o nello stato di percezione di altri, ma come<br />
appartenentele necessariamente; e questo giudizio: l'aria è elastica, diviene<br />
universalmente valido, diviene giudizio d'esperienza, sol perché precedono<br />
certi giudizi che subordinano la intuizione dell'aria al concetto di causa ed<br />
effetto, e così determinano le percezioni non solo rispettivamente tra loro<br />
nel mio soggetto, ma anche riguardo alla forma del giudicare in generale<br />
(qui alla forma ipotetica) e in tal modo rendono universalmente valido il<br />
giudizio empirico” (P 57-59).<br />
[ ]<br />
63 Nel testo tedesco, Kant parla di categorie come Stammbegriffe, che<br />
invece di tradurre con 'concetti primitivi' forse converrebbe tradurre con<br />
'concetti tronco' (Stamm), proprio per rendere anche pittoricamente il fatto<br />
che Kant considera le categorie quel tronco da cui poi si diparte l'insieme di<br />
tutti gli altri concetti puri.<br />
[ ]<br />
64 Si noti che Kant chiama questi concetti derivati “predicabili (in<br />
contrapposto ai predicamenti) dell'intelletto puro”. Il termine 'predicabile' in<br />
senso classico aveva un significato completamente diverso. Infatti, per<br />
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