10.06.2013 Views

Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

“Il concetto dell'intelletto contiene l'unità sintetica pura del molteplice in generale. Il tempo,<br />

come condizione formale del molteplice del senso interno, quindi <strong>della</strong> connessione di tutte<br />

le rappresentazioni, [ 93 ] contiene un molteplice a priori nella intuizione pura. Ora una<br />

determinazione trascendentale di tempo è omogenea alla categoria (che ne sostituisce<br />

l'unità), in quanto è generale, e poggia sopra una regola a priori. Ma dall'altro lato, è<br />

omogenea al fenomeno, in quanto il tempo è contenuto in ciascuna rappresentazione<br />

empirica del molteplice. Quindi un'applicazione delle categorie a fenomeni sarà possibile<br />

mediante la determinazione trascendentale del tempo, la quale, come schema dei concetti<br />

dell'intelletto, media la sussunzione dei fenomeni alla categoria” (B 164).<br />

Questo significa che le categorie assolvono il loro scopo conoscitivo solo<br />

temporalizzandosi, ossia applicandosi all'intuizione empirica mediante le varie<br />

determinazioni del tempo. Cioè, con le parole di Cassirer,<br />

“per noi la funzione unificatrice, presente nella categoria pura, porta a un contenuto<br />

conoscitivo positivo solo alla condizione di schematizzarsi nella forma dello spazio e del<br />

tempo. Così il concetto <strong>della</strong> quantità non si può spiegare altrimenti che assumendo nella<br />

spiegazione il 'quante volte' poniamo un'unità di misura presa per base: ma che cosa<br />

significhi questo 'quante volte', lo si capisce solo quando si risale alla ripetizione successiva<br />

(al ripetuto riportare l'unità metrica) e dunque al tempo e alla sintesi dell'omogeneo nel<br />

tempo. Così, ancora, nel pensare la sostanza, se vi ometto il tratto determinante del<br />

permanere nel tempo, resterebbe sì ancor sempre la rappresentazione logica di un soggetto<br />

che non può mai essere predicato di qualcos'altro; ma se un contenuto siffatto si possa o<br />

non si possa dare come oggetto vuoi dell'esperienza esterna vuoi dell'interna, questa<br />

semplice spiegazione formale non lo stabilisce in alcun modo. E il medesimo vale dei<br />

concetti di causalità e di reciprocità d'azione, che siamo parimenti riusciti a ostendere nella<br />

loro validità per ogni determinazione dell'oggetto empirico, solo riferendoli all'intuizione<br />

spazio-temporale e riconoscendoli come presupposti per l'ordinamento nello spazio e nel<br />

tempo”. [ 94 ]<br />

Si è visto che le categorie senza la possibilità di intuizioni empiriche sono solo forme<br />

vuote e lo sono anche senza gli schemi che permettono la loro applicabilità alle<br />

intuizioni empiriche. [ 95 ] Ma questo come si salda con il fatto che uno schema<br />

trascendentale è diverso da uno schema di un concetto empirico?<br />

Si è anche detto che i concetti sono funzioni di sintesi, mentre gli schemi sono regole<br />

per l'applicazione dei concetti. Questo significa che la sintesi intellettuale realizzata dai<br />

concetti è volta a "sussumere" rappresentazioni diverse sotto un unico concetto, per cui<br />

gli schemi relativi sono le regole grazie alle quali si riesce ad applicare questa sintesi<br />

che, se è di concetti empirici, porta alla costruzione di immagini; cosa che non accade<br />

se i concetti sono puri e quindi se la mediazione è compiuta dagli schemi<br />

trascendentali. [ 96 ]<br />

CxC – Calls for Comments, SWIF www.swif.it/cxc 83

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!