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Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

Tale attività appare chiaramente se si considera la definizione di conoscenza che<br />

<strong>Lo</strong>cke stesso ci offre nel IV libro del Saggio.<br />

“La conoscenza, dunque, altro non mi sembra essere che la percezione del legame e <strong>della</strong><br />

concordanza, o <strong>della</strong> discordanza e del contrasto, tra idee nostre quali che siano...Ma per<br />

intendere un po' più distintamente in che consista questa concordanza o discordanza, credo<br />

che possiamo tutta ridurla a queste quattro specie: identità o diversità, relazione,<br />

coesistenza o connessione necessaria, esistenza reale” (Ivi, IV, I, 2-3, pp. 3-4).<br />

L'intelletto, quando esercita la conoscenza (knowledge) mette in funzione una attività<br />

di connessione e di confronto che, relativamente in particolare alle idee complesse di<br />

relazione, costituisce i nessi necessari, uscendo dalla contingenza del dato empirico, e<br />

costituisce la stessa esistenza del mondo reale. E' infatti un atto intellettuale attestare<br />

l'esistenza reale, cioè affermare che alle nostre idee semplici corrisponde qualcosa di<br />

extramentale: <strong>Lo</strong>cke è convinto che<br />

“Nulla può essere più certo del fatto che l'idea che noi riceviamo da un oggetto esterno è<br />

nel nostro spirito[…] Ma se poi vi sia qualcosa di più, nel nostro spirito, di quella semplice<br />

idea, se possiamo con certezza inferire l'esistenza di alcuna cosa fuori di noi che<br />

corrisponda a quell'idea […] qui credo ci sia dato un elemento di prova che ci libera da<br />

qualsiasi dubbio” (Ivi, IV, II, 14, pp.19-20).<br />

Il problema <strong>della</strong> conoscenza, cioè la certezza relativa alla corrispondenza tra entità<br />

ideali ed entità reali, viene posto e risolto da <strong>Lo</strong>cke lasciando ormai del tutto alle spalle<br />

un empirismo sempre più stemperato, e ricorrendo invece alla connessione razionale tra<br />

idee in cui consiste la knowledge.<br />

5.3. Tra matematica e fisica<br />

La storia <strong>della</strong> concezione di scienza nel pensiero di <strong>Lo</strong>cke non è del tutto lineare.<br />

Partito da posizioni di empirismo moderato, <strong>Lo</strong>cke ritiene, nel suo scritto giovanile del<br />

1664 dal titolo Saggi sulla legge di natura, che la scienza possa produrre un sapere<br />

sicuro, modello per ogni forma di sapere, e che tale risultato nasca dalla collaborazione<br />

tra ragione e sensi. Ma negli abbozzi A e B del Saggio, che risalgono al 1670-71,<br />

l'attenzione si sposta prevalentemente sul piano empirico, facendo <strong>della</strong> fisica e delle<br />

discipline sperimentali il modello da imitare, mettendo in secondo piano il ruolo<br />

normativo <strong>della</strong> matematica. E' quindi interessante notare che nel Saggio, circa vent'anni<br />

dopo, egli sostiene che la scienza non può limitarsi alla raccolta empirica di dati e alla<br />

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