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Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

e ripresa” (B 187) e dà luogo a più fenomeni. [ 111 ] Ogni fenomeno è continuo, ma i<br />

fenomeni, se considerati dal punto di vista <strong>della</strong> quantità estensiva, possono essere<br />

sommati algebricamente in modo discreto; cosa che non è possibile a più fenomeni se<br />

considerati dal punto di vista <strong>della</strong> quantità intensiva.<br />

Fra l'altro, questa continuità comporta che fra due gradi vi siano infinite possibilità<br />

intermedie e quindi non abbiamo mai esperienza di spazi o tempi vuoti. Il grado zero<br />

non comporta l'esperienza del vuoto, quanto quella dell'assenza del reale, ossia<br />

dell'assensa <strong>della</strong> sensazione.<br />

Si noti che, come il sommarsi algebrico delle grandezze avviene nel tempo, così pure<br />

il mutamento di grado è avvertibile nel tempo, in quanto la singola sensazione e il suo<br />

singolo grado sono istantanei.<br />

Il principio in questione non parla solo <strong>della</strong> gradualità <strong>della</strong> sensazione, ma anche<br />

del fatto che solo la sensazione è l'inequivocabile segno dello realtà (realitas<br />

phaenomenon): se ho un grado zero di sensazione, non ho sensazione di alcuna realtà.<br />

Arriviamo adesso al secondo gruppo di principi, quelli regolativi. Questi non hanno<br />

più per oggetto i fenomeni singoli ma i rapporti fra essi (Analogie dell'esperienza) e i<br />

rapporti fra essi e la nostra conoscenza (Postulati del pensiero empirico).<br />

Il principio base delle Analogie dell'esperienza dice che: “L'esperienza è possibile<br />

soltanto mediante la rappresentazione di una connessione necessaria delle percezioni”<br />

(B 191). [ 112 ] Già l'enunciato di questo principio ci fa capire che cominciamo a essere in<br />

presenza di leggi necessarie sulle relazioni fra i fenomeni.<br />

Infatti, mentre i fenomeni si possono associare in modo arbitrario e soggettivo,<br />

possibilità declinata dai giudizi a posteriori, solo con l'intervento delle categorie <strong>della</strong><br />

relazione queste associazioni acquisiscono quella necessità e universalità tali da<br />

trasformarle in leggi di natura, ossia tali da arrivare a una vera e propria legalizzazione<br />

dell'esperienza.<br />

Come questo avvenga è facile da comprendere se afferriamo che<br />

“la relazione nell'esistenza del molteplice esservi rappresentato non come esso viene<br />

raccolto nel tempo, ma come oggettivamente è nel tempo, e non potendosi il tempo stesso<br />

percepire; così la determinazione dell'esistenza degli oggetti nel tempo può avvenire solo<br />

per via del loro collegamento nel tempo in generale, cioè solo per via di concetti che li<br />

connettano a priori” (B 191-192).<br />

CxC – Calls for Comments, SWIF www.swif.it/cxc 90

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