Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
Parte II<br />
La <strong>gnoseologia</strong> kantiana<br />
9. Introduzione<br />
Dopo aver visto, anche se inevitabilmente in modo rapido, le principali posizioni<br />
gnoseologiche che precedettero la stesura <strong>della</strong> Critica <strong>della</strong> ragion pura di I. Kant,<br />
possiamo passare proprio a quest'opera che ha segnato una profonda e definitiva svolta<br />
nello <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> filosofia occidentale. Ma il capolavoro kantiano non è interessante<br />
solo una volta inquadrato nel suo contesto storico; in realtà è un testo filosofico su cui<br />
necessariamente deve meditare chiunque si occupi di filosofia <strong>della</strong> scienza, dal<br />
momento che buona parte <strong>della</strong> riflessione epistemologica contemporanea è fortemente<br />
impregnata <strong>della</strong> "rivoluzione copernicana" con cui Kant ha scalzato la preminenza<br />
dell'oggetto a favore del soggetto conoscente. In quello che segue proporremo un<br />
percorso attraverso le belle e qualchevolta ardue pagine kantiane al fine di offrire una<br />
guida che possa agevolarne la lettura diretta. In tal modo concluderemo anche il breve<br />
compendio dello <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> riflessione gnoseologica <strong>moderna</strong> che abbiamo<br />
cominciato con Galileo e che non poteva non finire con colui che ha aperto le porte alla<br />
contemporaneità, ovvero con Kant. [ 41 ]<br />
10. La "rivoluzione copernicana"<br />
Come abbiamo visto nell'excursus storico sulle posizioni pre-kantiane, tre erano le<br />
principali vie gnoseologiche con cui, nella seconda metà del '700, un filosofo, e quindi<br />
anche Kant, doveva confrontarsi:<br />
1. o noi conosciamo l'oggetto producendolo totalmente;<br />
2. o l'oggetto si dà a noi per farsi conoscere;<br />
3. o vi è una qualche forma di armonia prestabilita fra le nostre<br />
rappresentazioni e l'oggetto.<br />
Per quanto riguarda le prime due, un aut-aut classico all'interno <strong>della</strong> riflessione<br />
filosofica, Kant, nella lettera del 21 febbraio 1772 a Marcus Herz in cui ne parla, scrive:<br />
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