Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
empirico si ha quando esso viene riferito solo ai fenomeni, cioè a oggetti di<br />
una esperienza possibile” (B 245)<br />
[60]<br />
E', ripeto, questa la ragione per cui è impossibile una "definizione reale"<br />
delle categorie: è impossibile “mostrare la loro reale possibilità, ove si<br />
astragga da qualsiasi intuizione sensibile (la sola che noi abbiamo)” (B 249,<br />
n.1). Vorremmo far notare che la possibilità di un significato trascendentale<br />
delle categorie limita molto la validità <strong>della</strong> tesi di Strawson secondo cui vi<br />
è un “principio kantiano di significanza”: “si tratta del principio che non può<br />
esservi uso legittimo o dotato di significato di idee o concetti, se queste idee<br />
e concetti non sono posti in relazione con le condizioni empiriche o<br />
d'esperienza <strong>della</strong> loro applicazione” (Strawson, 1966, p. 6). In realtà, come<br />
detto e seppur in senso trascendentale, le categorie hanno un significato<br />
indipendentemente dall'esperienza. Certo, senza l'intuizione empirica che le<br />
riempie esse sono vuote forme del pensiero senza alcuna realtà oggettiva<br />
(cfr. B 143), anzi, Kant sottolinea addirittura che: “soltanto la nostra<br />
intuizione sensibile ed empirica può dar loro senso e significato” (Idem), ma<br />
questo significato negato non è il significato trascendentale, che invece è<br />
sempre posseduto dalle categorie, quanto il significato empirico.<br />
[61]<br />
“Le categorie sono concetti che prescrivono leggi a priori ai fenomeni, e<br />
perciò alla natura come insieme di tutti i fenomeni (natura materialiter<br />
spectata)” (B 153). Si deve allora distinguere<br />
1. natura materialiter spectata, ossia la natura come insieme di tutti i<br />
fenomeni;<br />
2. natura formaliter spectata, ossia la natura come insieme di leggi<br />
intelletuali necessarie (B154).<br />
[62]<br />
Ad es., dal passo che segue, si vede come sia effettivamente possibile<br />
avere una definizione operativa <strong>della</strong> categoria di 'causalità': “La intuizione<br />
data deve essere subordinata ad un concetto, che determina la forma del<br />
giudicare in generale riguardo alla intuizione, collega la coscienza empirica<br />
di quest'ultima in una coscienza in generale, e così procura la validità<br />
universale ai giudizi empirici; tal concetto è un concetto puro dell'intelletto,<br />
a priori, concetto che non fa altro che determinare in generale, in una<br />
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