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Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

Si potrebbe quindi parlare di due diverse accezioni dell'oggettività:<br />

1. oggettività forte: quella dei principi dell'intelletto puro, ossia dei giudizi<br />

sintetici a priori;<br />

2. oggettività debole: quella dei giudizi empirici.<br />

Per cui l'universalità e la necessità che finora abbiamo sempre considerato condizioni<br />

necessarie e sufficienti per l'a priori, in realtà debbono essere riconsiderate come<br />

condizioni solo necessarie, essendo necessarie anche per l'oggettività debole dei giudizi<br />

empirici. La condizione sufficiente per l'a priori diventa allora il fatto che necessità e<br />

universalità siano caratteristiche intrinseche al giudizio e non qualcosa di riportato dallo<br />

stampo che permette l'oggettività in debole dei giudizi empirici.<br />

Ecco quindi risolto il problema. Vi sono associazioni di stati di coscienza soggettivi<br />

che possiamo, come nei Prolegomeni e nella <strong>Lo</strong>gica, anche chiamare giudizi percettivi,<br />

ben sapendo però che non si tratta di un veri e propri giudizi. Alcune di queste<br />

connessioni, quelle che non connettono mere sensazioni private, possono essere<br />

trasformate, grazie all'intervento dei concetti puri, in giudizi empirici (o giudizi<br />

d'esperienza), che, pur essendo intrinsecamente contingenti hanno un'oggettività in<br />

senso debole, ossia sono compartecipi dell'universalità e <strong>della</strong> necessità dei giudizi<br />

sintetici a priori legati ai concetti puri che sono entrati in gioco. Sarà nell'Analitica dei<br />

principi che Kant discuterà in modo generale come, grazie agli otto principi<br />

dell'intelletto puro, le varie possibilità delle associazioni soggettive possano trasformarsi<br />

nella moltitudine dei giudizi empirici.<br />

Per cui, "sento che questa pietra illuminata dal sole è calda" è una mera associazione<br />

di stati di coscienza individuali che però può diventare, a differenza di "sento che questa<br />

torta è dolce", un giudizio empirico - nella fattispecie "il sole riscalda la pietra" - non<br />

appena inserisco le rappresentazioni che devo connettere, "questa pietra è illuminata dal<br />

sole" e "questa pietra è calda", nello stampo del principio di causalità, ossia del<br />

principio puro connesso con il concetto puro che entra in gioco: la categoria <strong>della</strong><br />

causalità. [ 79 ]<br />

Vi è un ulteriore punto da osservare. Sul finire del passaggio riportato, Kant dice che<br />

non basta la ripetizione di una connessione per renderla oggettiva, seppur in senso<br />

debole, ma necessita quello stampo a priori, i principi puri dell'intelletto, ove poterla<br />

inserire per trasformarla in giudizio empirico. Qui Kant si allontana chiaramente da<br />

CxC – Calls for Comments, SWIF www.swif.it/cxc 76

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