Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
il corpo che era allo stato x nell'istante a, è scomparso, e che nell'istante b è<br />
comparso un altro corpo allo stato x” (Cassirer, 1918, p. 215).<br />
[1 ]<br />
10 Si noti che “L'apprensione per la semplice sensazione (se io cioè non<br />
considero la successione di molte sensazioni) riempie un solo istante” (B<br />
185). Con questo, Kant vuol dire che la singola sensazione è completamente<br />
atemporale, come, d'altronde, è pure aspaziale (P 69). Per cui, se io voglio<br />
l'intuizione globale di un oggetto e non un coacervo caotico di sue<br />
istantanee, devo connettere nel tempo la totalità delle sensazioni che ricevo.<br />
La responsabile di questa sintesi è l'immaginazione.<br />
[ 1]<br />
11 Così Kant esemplifica: “Quando dico tredici talleri una certa quantità<br />
di denaro, dico esatto se intendo con ciò la lega di un marco d'argento puro;<br />
che è senza dubbio una quantità continua, in cui nessuna parte è la minima<br />
possibile, ma ciascuna potrebbe costituire una moneta, contenente sempre<br />
materia per pezzi più piccoli. Ma se con questo modo di esprimermi intendo<br />
parlare di tredici talleri tondi, cioè di tante monete (sia qualsivoglia la loro<br />
lega argentea) allora impropriamente dico questo un quantum di talleri,<br />
laddove debbo chiamarlo un aggregato, un numero di monete. Ora, poiché<br />
in ogni numero c'è a base l'unità, il fenomeno, in quanto unità, è un<br />
quantum, e come tale sempre un continuo” (B 187).<br />
[ ]<br />
112 In matematica, fin dai tempi più antichi e ancora all'epoca di Kant, con<br />
analogia si intendeva la proporzione fra quattro termini, in modo da trovarne<br />
uno dati gli altri tre. Kant (Ivi, pp. 193-194) sottolinea che non intende<br />
analogia esattamente in questo senso, bensì nel senso di noto rapporto in cui<br />
stanno tre elementi conosciamo a priori anche il rapporto con il quarto.<br />
[1 ]<br />
13 L'enunciato del 1781 <strong>della</strong> prima analogia era ancora più esplicito:<br />
“Tutti i fenomeni contengono ciò che permane (sostanza), come l'oggetto<br />
stesso, e ciò che muta, come sua semplice determinazione, cioè come un<br />
modo in cui l'oggetto esiste” (A 195).<br />
[1 ]<br />
14 Si ricordi che fu proprio l'analisi fatta da D. Hume del principio di<br />
causalità che lo svegliò dal sonno dogmatico <strong>della</strong> metafisica (cfr. P 8).<br />
Ovviamente Kant, pur accettando la critica humeana al principio, non ne<br />
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