Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
principi dell'intelletto puro, o viceversa; perché la necessità concettuale, che<br />
caratterizza i secondi, e la cui assenza in ogni principio empirico, per quanto<br />
generalmente esso valga, ognuno percepisce facilmente, può facilmente<br />
evitare tale scambio. Si danno per altro principi puri a priori, che io<br />
nondimeno non attribuirei peculiarmente all'intelletto puro, poiché sono<br />
desunti non da concetti puri, ma da pure intuizioni (sebbene per mezzo<br />
dell'intelletto); laddove l'intelletto è la facoltà dei concetti. La matematica ne<br />
ha di questo genere, ma la loro applicazione all'esperienza, e perciò la loro<br />
validità obbiettiva, anzi la possibilità di una tale conoscenza sintetica a<br />
priori (la sua deduzione), è tuttavia sempre fondata sull'intelletto puro" (B<br />
177). Quindi abbiamo i principi empirici che non sono a priori, i principi<br />
matematici che pur essendo a priori non sono desunti da concetti puri,<br />
infine, i principi dell'intelletto puro che sono a priori e che sono derivati dai<br />
concetti puri. E' meglio chiarire di più la differenza fra leggi empiriche e<br />
leggi a priori: “[...] dobbiamo - dice Kant nei Prolegomeni - distinguere le<br />
leggi empiriche <strong>della</strong> natura, che presuppongono sempre particolari<br />
percezioni, dalle leggi pure o universali, le quali, senza che abbiano a<br />
fondamento particolari percezioni, contengono semplicemente le condizioni<br />
<strong>della</strong> unione necessaria di queste in una esperienza [...] l'intelletto non<br />
attinge le sue leggi (a priori) dalla natura, ma le prescrive ad essa” (P 81-<br />
82; cfr. B 154). Cassirer così commenta: “noi possiamo certo stabilire le<br />
precise costanti numeriche caratteristiche di un ambito particolare <strong>della</strong><br />
natura soltanto mediante misurazione empirica; possiamo rilevare i singoli<br />
collegamenti causali solo per osservazione; ma che noi si vada in cerca di<br />
costanti siffatte in generale, che noi si postuli e si presupponga in generale<br />
una legalità causale nella successione degli eventi: ciò proviene da quel che<br />
non desumiamo dalla natura, ma siamo noi a immettervi. Un sapere si dà<br />
esclusivamente di ciò che si è racchiuso in quel disegno” (Cassirer, 1918, p.<br />
200). A proposito di trascendentalità dei principi sintetici dell'intelletto puro,<br />
si ricordi quanto Kant scrive nell'introduzione alla Critica del Giudizio: “E'<br />
un principio trascendentale quello con il quale è rappresentata la condizione<br />
universale a priori, sotto la quale soltanto le cose possono diventare<br />
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