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Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

perciò, alla possibilità di un oggetto come quello che in questi casi si vuol pensare” (B<br />

226).<br />

Per il secondo postulato, invece, si ha realtà quando sono date anche le condizioni<br />

materiali dell'esperienza. Questo significa che si deve anche avere una diretta esperienza<br />

dell'oggetto, ossia si deve avere anche una sensazione, che, come detto, è l'indicatore di<br />

una realtà effettiva.<br />

Si noti, a tal proposito punto, che bisogna tenere ben distinto la prima categoria <strong>della</strong><br />

qualità, ossia la realtà (Realität), dalla realtà (Wirklichkeit) di cui si parla in questo<br />

postulato. La categoria riguardava l'essere degli oggetti, questa riguarda la relazione fra<br />

noi e gli oggetti. In effetti, vi è un ponte fra le due accezioni e questo è dato dalla<br />

sensazione: la realtà (Realität) è ciò che permette alla sensazione di essere percepita con<br />

un grado e di essere il segno <strong>della</strong> realtà (realitas phaenomenon), ma la presenza di<br />

questa sensazione ci indica anche che sono soddisfatte le condizioni materiali per la<br />

possibilità di un oggetto, cioè che un oggetto ha un'effettiva realtà (Wirklichkeit).<br />

Kant sottolinea che, in effetti, per parlare di realtà (Wirklichkeit) di un oggetto non è<br />

necessario che ci sia la percezione immediata di questo, è sufficiente che ci sia una sua<br />

sensazione mediata dalle analogie dell'esperienza, ovvero attraverso i principi di<br />

causalità e di azione reciproca. Per esempio.,<br />

“noi riconosciamo l'esistenza di una materia magnetica, che attraversa tutti i corpi, dalla<br />

percezione <strong>della</strong> limatura di ferro attratta: sebbene, per la costituzione dei nostri organi ci<br />

sia impossibile una percezione immediata di questa materia” (B 228).<br />

Per il terzo postulato, abbiamo la necessità quando non solo sono date le condizioni<br />

materiali e formali, ma quando queste sono date in modo necessario e universale. E con<br />

questo postulato si sancisce in modo ulteriore ed esplicito che la conoscenza pura <strong>della</strong><br />

natura è universale e necessaria e quindi oggettiva: “tutto ciò che avviene, è determinato<br />

a priori nel fenomeno dalla sua causa” (B 233).<br />

Quindi, tutto ciò che avviene in natura deve avvenire perché c'è una legge a priori e<br />

da questo assunto segue che:<br />

1. nella natura “nulla avviene per cieco caso (in mundo non datur casus)” (B<br />

234), ma tutto perché vi è una regola a priori. (E' una conseguenza del<br />

principio di causalità).<br />

CxC – Calls for Comments, SWIF www.swif.it/cxc 94

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