Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
grazie alla quale è possibile che si abbia la conoscenza <strong>della</strong> contemporaneità. Quindi<br />
anche la contemporaneità, grazie al principio, non deve essere pensata nei fenomeni<br />
quanto nelle leggi a priori dell'intelletto.<br />
Se le analogie dell'esperienza, specie le ultime due e grazie alla prima, regolano in<br />
modo universale e necessario le relazioni fra i fenomeni, i Postulati del pensiero<br />
empirico regolano, sempre in modo universale e necessario, i rapporti fra i fenomeni e il<br />
nostro modo di conoscere. Allora, questi non aggiungono assolutamente nulla<br />
all'oggetto, che oramai è posto dagli assiomi dell'intuizione e dalle anticipazioni <strong>della</strong><br />
percezione, nonché correlato con altri oggetti dalle analogie dell'esperienza, ma<br />
chiariscono solo le categorie <strong>della</strong> modalità nel loro uso empirico. Infatti, visto che tutte<br />
le categorie hanno valore solo quando sono riferite a oggetti, anche quelle <strong>della</strong><br />
modalità devono trattare di oggetti e i postulati del pensiero empirico mostrano come<br />
ciò avviene.<br />
Esattamente come abbiamo tre categorie <strong>della</strong> modalità (possibilità/impossibilità,<br />
esistenza/non esistenza, necessità/contingenza) e i tre schemi correlati (esistenza in un<br />
tempo successivo, esistenza in un determinato tempo, esistenza in ogni tempo), così<br />
abbiamo tre postulati del pensiero empirico:<br />
“1. Ciò che s'accorda colle condizioni formali dell'esperienza (per l'intuizione e pei<br />
concetti) è possibile. 2. Ciò che si connette con le condizioni materiale dell'esperienza<br />
(<strong>della</strong> sensazione) è reale. 3. Ciò la cui connessione col reale è determinato secondo le<br />
condizioni universali dell'esperienza è (esiste) necessariamente” (B 223).<br />
Il postulato <strong>della</strong> possibilità richiede che l'accadere dei fenomeni avvenga secondo le<br />
condizioni formali dell'esperienza. Questo significa non solo che non si abbia<br />
autocontraddittorietà (questa è solo una legge logica) ma, cosa importante, che tale<br />
accadere dei fenomeni si possa effettivamente dare nella realtà anche senza ricorrere<br />
all'esperienza stessa. Per esempio:<br />
“una sostanza che fosse costantemente presente nello spazio, ma senza riempirlo (come<br />
quella cosa di mezzo fra la materia e l'essere pensante, che taluni han voluto introdurre),<br />
oppure una speciale facoltà del nostro spirito di prevedere il futuro (non già semplicemente<br />
argomentarlo), o infine una potenza dello spirito di stare in comunione di pensieri con gli<br />
altri uomini (per quanto lontani possano essere), sono concetti, la cui possibilità è priva di<br />
fondamento, poiché non può essere fondata sull'esperienza e sulle leggi conosciute, senza di<br />
cui non è se non una costruzione soggettiva arbitraria; la quale, anche se non contiene<br />
alcuna contraddizione, non può tuttavia aver nessuna pretesa alla realtà oggettiva, né,<br />
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