Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
2. “nella natura non c'è necessità cieca, ma condizionata quindi intelligibile<br />
(non datur fatum)” (Idem). (E' una conseguenza del fatto che non solo vi è<br />
una causalità, ma che questa è anche necessaria - postulato <strong>della</strong> necessità).<br />
3. nella natura non ci sono salti: “in mundo non datur saltus” (Idem). (E' una<br />
conseguenza delle anticipazioni <strong>della</strong> percezione).<br />
4. nella natura non c'è soluzione di continuità: “non datur hiatus” (Idem). (E'<br />
sempre una conseguenza delle anticipazioni <strong>della</strong> percezione).<br />
E' facile ora comprendere il vero significato del principio dei giudizi sintetici a priori,<br />
secondo cui le condizioni <strong>della</strong> possibilità dell'esperienza in generale sono anche le<br />
condizioni <strong>della</strong> possibilità degli oggetti dell'esperienza. Infatti, le condizioni <strong>della</strong><br />
possibilità dell'esperienza sono proprio i principi puri dell'intelletto, ossia sono quelli<br />
che rendono possibile sia la costituzione degli oggetti, sia la costituzione delle relazioni<br />
fra essi.<br />
Per cui, la natura non è qualcosa di bruto che si dà all'uomo, ma qualcosa di<br />
completamente costituito dall'uomo, è l'ordine e la regolarità nei fenomeni (cfr. A 668):<br />
ordine secondo una legge a priori, regolarità seconda una necessità universale: non è<br />
solo natura materialiter spectata, ma anche e soprattutto natura formaliter spectata. Per<br />
cui la domanda trascendentale - Come è possibile la natura? - deve essere sdoppiata:<br />
“In primo luogo: Come è possibile la natura nel significato materiale, cioè secondo la<br />
intuizione, come l'insieme dei fenomeni; come è, in generale, possibile lo spazio, il tempo e<br />
ciò che riempie entrambi, l'oggetto <strong>della</strong> sensazione? La risposta è: Per mezzo <strong>della</strong><br />
costituzione <strong>della</strong> nostra sensitività, costituzione secondo la quale essa vien eccitata nel<br />
modo che di essa è proprio, dagli oggetti che le sono in sé sconosciuti [...] In secondo<br />
luogo: Come è possibile la natura nel significato formale come l'insieme delle regole alle<br />
quali devono sottostare tuti i fenomeni, perché sieno pensati come connessi in una<br />
esperienza? La risposta non può riuscir altra che questa: Essa è possibile soltanto per mezzo<br />
<strong>della</strong> costituzione del nostro intelletto, secondo la quale tutte quelle rappresentazioni <strong>della</strong><br />
sensitività vengon riferite necessariamente ad una coscienza, e per la quale soltanto è<br />
possibile la maniera propria del nostro pensare, cioè del pensare secondo regole, e, per<br />
mezzo di queste, è possibile la esperienza che devesi ben distinguere dalla conoscenza degli<br />
oggetti in sé” (P 79-80).<br />
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